Ravenna Festival

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SPETTACOLO
GENERE
SEDE
domenica 20 giugno, ore 10.30
Concerto
Teatro Alighieri
domenica 20 giugno, ore 21
Concerto
Palazzo Mauro de André
lunedì 21 giugno, ore 21
Concerto
Palazzo Mauro de André
martedì 22 giugno, ore 21
Concerto
Teatro Alighieri
mercoledì 23 giugno, ore 21
Concerto
Teatro Alighieri
giovedì 24 giugno, ore 21
Concerto
Palazzo Mauro de André
venerdì 25 giugno, ore 21
Concerto
San Domenico
venerdì 25 giugno, ore 18
Concerto
San Domenico
sabato 26 giugno, ore 18.45
Concerto
Teatro Goldoni, Bagnacavallo
sabato 26 giugno, ore 2
Danza
Teatro Goldoni, Bagnacavallo
sabato 26 giugno, ore 22
Concerto
Piazza della Libertà, Bagnacavallo
sabato 26 giugno, ore 24
Concerto
Teatro Goldoni, Bagnacavallo
sabato 26 giugno, ore 17.30
Concerto
Chiesa del Suffragio, Bagnacavallo
sabato 26 giugno, ore 18.30
Concerto
Teatro Goldoni, Bagnacavallo
domenica 27 giugno, ore 21
Concerto
Basilica di San Vitale
lunedì 28, martedì 29, mercoledì 30 giugno, ore 21
Teatro
Teatro Rasi
martedì 29 giugno, ore 21
Concerto
Basilica di Sant'Apollinare Nuovo
mercoledì 30 giugno, ore 21
Danza
Teatro Goldoni, Bagnacavallo
mercoledì 30 giugno, ore 18
Concerto / Danza
Parco delle Cappuccine, Bagnacavallo

giovedì 1 luglio, ore 21

Concerto
Gerusalemme - Piscina del Sultano
venerdì 2 luglio, ore 21
Concerto
Basilica di Sant'Apollinare in Classe
sabato 3 luglio, ore 21
Concerto
San Nicolò
domenica 4 luglio, ore 21
Concerto
Basilica di San Vitale
lunedì 5, mercoledì 7, venerdì 9 luglio, ore 20.30
Opera
Teatro Alighieri
martedì 6 luglio, ore 21
Concerto
San Nicolò
giovedì 8 luglio, ore 21
Concerto
Teatro Alighieri
venerdì 9 luglio, ore 21
Concerto / Teatro
San Domenico
sabato 10 luglio, ore 21
Cinema / Concerto
San Nicolò
domenica 11 luglio, ore 18.30
Concerto
San Nicolò
domenica 11 luglio, ore 21
Concerto
Basilica di Sant'Agata Maggiore
domenica 11 luglio, ore 21
 
Stadio Benelli
lunedì 12, martedì 13, mercoledì 14, giovedì 15 luglio, ore 21
Concerto / Danza
Teatro Rossini, Lugo
martedì 13, giovedì 15, sabato 17 luglio, ore 20.30
Opera
Teatro Alighieri
mercoledì 14 luglio, ore 21
Cinema / Concerto
Palazzo Mauro de André
venerdì 16 luglio, ore 21
Concerto
Palazzo Mauro de André
domenica 18 luglio, ore 21
Concerto
Palazzo Mauro de André
martedì 20 luglio, ore 21
Cinema / Concerto
Palazzo Mauro de André
mercoledì 21 luglio, ore 21
Concerto
Teatro Alighieri
Edizioni
Edizioni

1 luglio 1990, sono da poco passate le nove di sera quando Riccardo Muti alza la bacchetta sul podio dell’Orchestra Filarmonica della Scala e del Coro della Radio Svedese e tra le antiche mura veneziane della Rocca Brancaleone risuona il primo movimento: Adagio – Allegro spiritoso della Sinfonia n. 36 in Do maggiore K 425 di Wolfgang Amadeus Mozart, meglio conosciuta come Sinfonia Linzer.

Inizia così adagio ma con un inarrestabile crescendo Ravenna Festival che, con l’edizione 2014, festeggia un quarto di secolo di vita. È questo un traguardo importante sia per la manifestazione che per la città di cui il festival è espressione ed emanazione significativa e consolidata. Città che sta vivendo un momento molto importante con la sua candidatura a Capitale europea della cultura 2019. Il primo turno è stato superato ed ora Ravenna è in pole position tra le sei città finaliste (su 21 città iniziali). Un risultato al quale il festival sicuramente ha contribuito, assieme alla città tutta ed alle sue molteplici e spesso insospettabili energie, con i suoi cinque lustri di attività nel corso dei quali l’antica capitale dell’Impero bizantino d’Occidente è diventata moderna capitale della musica, della danza, del teatro. Dai teatri “storici”, dalla Rocca e dal grande Pala Mauro De André appena inaugurato, il festival ha poi progressivamente invaso la città entrando nelle basiliche e valorizzando gli altri luoghi di alto interesse artistico quando non addirittura scoprendo nuovi sorprendenti spazi spesso poi restituiti alla comunità in un utilizzo continuativo (è il caso, solo per fare pochi esempi, del Magazzino dello Zolfo, di San Nicolò o del vecchio Tiro a segno in Darsena di Città). Il festival si è poi esteso anche nel corso dell’anno, fuoriuscendo dai confini estivi in cui era tradizionalmente collocato, per approdare ai mesi autunnali, nella felice invenzione della “Trilogia d’autunno”, una formula che è stata subito accolta con molto favore e fervore sia dai ravennati che da un pubblico assai numeroso proveniente da diversi paesi europei (e non solo), incrementando così i flussi turistici in una rinnovata dimensione di Città d’Arte a “360 gradi e 365 giorni”. E poi i tanti temi affrontati, attraversati, sviscerati: da quelli più seriosamente musicologici dei primissimi anni (“Intorno a Rossini”, “Bellini e Wagner”, ecc.) a quelli più visionari che proiettavano Ravenna – sempre oggetto e soggetto al tempo stesso – in nuovi paesaggi dell’anima, tra mediterranei, orienti, apocalissi, visioni, deserti, pellegrinaggi. Fino ad arrivare tema di questa edizione, tutto giocato sulla Memoria di un anno fatale, carico dei suoi terribili, enormi eventi: il 1914, l’anno che ha cambiato il mondo.

 
 
Le vie dell'amicizia
Le vie dell'amicizia

Pellegrinaggi laici, che toccano città ferite; che riallacciano antichi legami con luoghi che hanno fatto la storia; che costruiscono ‘ponti di fratellanza’. Ravenna Festival ha chiamato questi momenti ‘Vie dell’Amicizia’ e, dal 1997, continua a tracciarne ogni anno di nuove. Sono lo spirito profondo della manifestazione, il culmine del suo progetto culturale, la sintesi più alta. A guidare questi viaggi, ambasciatore di cultura nel mondo, è da sempre Riccardo Muti, sul podio di orchestre e cori come il Teatro Alla Scala, Il Maggio Musicale Fiorentino, la Cherubini e la Giovanile Italiana oppure formatesi per l’occasione, come avvenne nel 2002 per il concerto a New York con i ‘Musicians of Europe United’. Orchestre e cori che, proprio nello spirito di fratellanza che anima questo progetto e a testimonianza dell’universalità del linguaggio musicale, in ogni occasione hanno accolto tra le proprie fila musicisti della città meta del viaggio.

1997 La prima volta, il 14 luglio, si vola fino a Sarajevo: la città martire bosniaca ha chiesto aiuto, ha bisogno di essere guardata e ascoltata. Sul podio dell’Orchestra e del Coro della Scala, Riccardo Muti dirige il Canto degli spiriti sulle acque di Schubert e l’Eroica di Beethoven, al Centro Skenderija, uno fra i punti della città meno devastati dalla guerra. Commenta lo scrittore Zlatko Dizdarevic: “... per la prima volta dal giorno in cui il nostro dramma è cominciato, abbiamo sentito con tutti i sensi che la speranza del mondo è la cultura senza frontiere, l’elevazione dello spirito e la potenza della musica... la dignità restituita è molto più delle case ricostruite. Non lo dimenticheremo mai”. La strada è così tracciata.

1998 L’esperienza di gemellaggio trova nuova linfa con il ‘Progetto Ravenna-Beirut’. Il 26 luglio l’Orchestra Filarmonica, Riccardo Muti e il Coro della Scala attraversano il Mediterraneo, culla di antichissime libertà e mare che deve ‘unire’, non dividere. Anche nella città di Beirut, “mille volte distrutta e mille volte rinata” (come ha scritto il grande poeta libanese Gibran Khalil Gibran) risuona la forza pacificatrice e rasserenante della grande musica. Fra le sinfonie e i cori operistici svetta il Va pensiero di Verdi, imponente inno alla libertà.

1999 Da Sarajevo a Beirut, il tragitto che ripercorre idealmente le antiche terre di Bisanzio, crocevia di popoli erranti e di un mosaico di culture e lingue, non poteva che condurre a un’altra, suprema meta: Gerusalemme. La città simbolo delle tre grandi religioni monoteiste è il compimento del ciclo di edizioni che Ravenna Festival ha dedicato ai ‘Pellegrinaggi della Fede’. L’1 luglio 1999, nella straordinaria cornice della Piscina del Sultano, Riccardo Muti, l’Orchestra e il Coro del Teatro alla Scala, sono i protagonisti della Messa da Requiem di Giuseppe Verdi. Il senso del divino della composizione trova la propria corrispondenza nello spirito della città.

2000 Il ponte di fratellanza attraverso l’arte e la cultura porta a Mosca per celebrare il legame fra due città accomunate storicamente e culturalmente da una matrice bizantina che trova nel mosaico il proprio simbolo. Il 24 luglio, al Teatro Bolshoi, Riccardo Muti dirige l’Orchestra e il Coro della Filarmonica della Scala, che per l’occasione si sono uniti all’Orchestra e al Coro del Teatro Bolshoi, nell’esecuzione della Nona Sinfonia di Ludwig van Beethoven. L’inno An die Freude (Alla gioia) su testo di Friedrich Schiller diventa un elevatissimo commiato al secolo trascorso e un saluto colmo di speranza per quello appena inaugurato.

2001 Per la prima volta ‘Le Vie dell’Amicizia’ toccano due città che vivono tensioni antiche e terribili: Erevan e Istanbul. Protagonisti dei concerti Orchestra e Coro della Filarmonica della Scala, diretti da Riccardo Muti con un programma integralmente verdiano. Se sono note le radici storiche comuni tra Ravenna e Istanbul, si conoscono molto meno quelle che legano a Erevan e all’Armenia, una fra le entità storico-geografiche più antiche dell’Occidente. Il concerto del 23 luglio costituisce il culmine delle solenni celebrazioni per il 1700° anniversario della proclamazione della Cristianità in Armenia (301-2001). Davanti a oltre ottomila persone, al Coro e all’Orchestra Filarmonica della Scala si unisce il Coro da Camera di Erevan, dando così voce all’antica e sofferta spiritualità di questo popolo. La sera successiva, nella magica città che si riflette sul Bosforo, è invece il TRT Istanbul Youth Chorus a fondersi con le voci scaligere.

2002 Il ‘Ponte di fratellanza’ porta sulle soglie della voragine di Ground Zero. Il tema-dedica del Festival, ‘New York, 11 settembre’, rimanda in modo terribilmente evocativo ai tragici eventi che nel 2001 hanno sconvolto lo scenario internazionale, lasciando il mondo attonito e sgomento. In quel luogo risuona, in un silenzio assoluto innaturale nel cuore della metropoli, il Va, pensiero di Verdi, che parla di “torri atterrate” e “crudi lamenti”. Lo dirige Riccardo Muti reduce, come le voci del Coro della Scala e i magnifici Musicians of Europe United (In memory of the victims of the Twin Towers’ tragedy and of all the victims of violence in the world), da un emozionante concerto nella gremitissima Avery Fisher Hall (al Lincoln Center, ‘casa’ della New York Philharmonic). Il programma è stato concepito per sospingere emozioni e ricordi, con quell’insuperabile potere evocativo di cui solo la musica conosce i segreti: L’Eroica di Beethoven, con la sua esplosione di forze oscure e la sua lancinante marcia funebre; il coro del Va, pensiero, con la sua nostalgia di giustizia e il senso della profondità delle radici; infine il Tutto cangia, il ciel s’abbella, dal Guglielmo Tell di Rossini, vero “appello alla speranza”. Non basta: a Ground Zero, insieme ai Musicians of Europe United, che rappresentano undici nazioni europee e 19 orchestre, si aggregano molti componenti della New York Philharmonic: l’idea di ponte dell’amicizia si materializza in musica, in un poderoso messaggio di fratellanza.

2003 Il pellegrinaggio prosegue e il festival riscopre la bellezza della Ravenna visionaria per confrontarsi poi con i miraggi del deserto. Si attraversa di nuovo il Mediterraneo per arrivare al Cairo, ai piedi delle grandi piramidi e della Sfinge. Il 21 luglio risuonano la Grande symphonie funèbre et triomphale di Berlioz, e il secondo atto dell’opera Orfeo ed Euridice di Gluck, eseguiti dalle compagini dell’Orchestra Filarmonica della Scala e dell’Orchestra di Ravenna Festival, dei cori dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e del Maggio Musicale Fiorentino, dell’Orchestra e del Coro del Teatro dell’Opera del Cairo diretti da Riccardo Muti. È lo stesso Muti a raccontare il significato del programma di un concerto irripetibile: “Entrambi questi brani, al di là del rasserenamento, della gloria o dell’invocazione, della luce su chi ha dato il sangue per la libertà, hanno in comune un collegamento con il regno dei morti. E naturalmente le piramidi sono prima di tutto luoghi tombali e rappresentano il regno del sonno eterno, inteso non solo come il riposo dei faraoni e del popolo egiziano in generale, ma anche come desiderio e speranza della pace per tutto il mondo”.

2004 Ancora nel deserto, quello siriano intorno alla capitale Damasco: il 25 luglio le ‘Vie dell’Amicizia’ portano alla favolosa Bosra. L’antico teatro romano fa da cornice all’esecuzione di brani della Norma di Vincenzo Bellini e dei Pini di Roma di Ottorino Respighi. Sui gradoni un pubblico di migliaia di persone ascolta rapito le note e le voci dell’Orchestra Filarmonica e del Coro della Scala, a cui si uniscono musicisti dell’Orchestra Sinfonica Nazionale Siriana e il Coro del Conservatorio Superiore di Musica di Damasco diretti da Riccardo Muti.

2005 Si viaggia ancora lungo il Mediterraneo per approdare in Tunisia. La meta è nuovamente nel deserto, nell’isolata El Djem. In quello spazio così simile al Colosseo, il 4 luglio si alzano le note del Mefistofele di Boito; il maestro Muti dirige l’Orchestra e il Coro del Maggio Musicale Fiorentino. La bacchetta del direttore è pronta ad alzarsi quando nell’aria si leva sommesso il lamento del muezzin per la preghiera della sera e la fusione fra il canto islamico e l’esecuzione dell’orchestra è quell’anno il simbolo più forte del ‘Ponte di fratellanza’ che Ravenna Festival getta fra i popoli.

2006 Le ‘Vie dell’Amicizia’ si spingono ancor più a occidente, seguendo le rive africane del Mediterraneo, fino a Meknès, regina del Marocco imperiale. Il 17 luglio, accanto ai marmi e ai mosaici colorati della porta moresca di Bab el Mansour, l’Orchestra e il Coro del Maggio Musicale Fiorentino accolgono alcuni musicisti dell’Orchestre Philarmonique du Maroque per eseguire sinfonie e pezzi sacri verdiani.

2007 Concerto per il Libano è l’appuntamento con ‘Le Vie dell’Amicizia’ del 2007 che si svolge, grazie alla straordinaria ospitalità concessa dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel Cortile d’Onore del Palazzo del Quirinale. Il Libano sarebbe dovuta essere nuovamente la meta dell’undicesimo viaggio. Il progetto prevedeva due concerti, a Baalbeck e Beiteddine, e in chiusura un omaggio al contingente militare italiano di Naquoura. La drammatica escalation di scontri armati nelle settimane prima del concerto rende impossibile il viaggio. Da qui l’idea di organizzare in Italia il ‘Concerto per il Libano’ in un luogo di alto valore simbolico; grazie alla sensibilità del Presidente della Repubblica, il festival viene così accolto dal Quirinale. Il 22 luglio Riccardo Muti dirige l’Orchestra e il Coro del Maggio Musicale Fiorentino nella Messa da Requiem di Giuseppe Verdi. Il concerto vede la partecipazione straordinaria di Sœur Marie Keyrouz, artista libanese dalla voce sublime.

2008 Il cuore del Mediterraneo torna al centro delle rotte delle ‘Vie dell’amicizia’. Dall’antico porto romano di Ravenna si viaggia alla volta dell’approdo fenicio di Mazara del Vallo in Sicilia, scalo che oggi ospita la più imponente flotta di pescherecci d’Italia. Qui, di fronte a una gremitissima platea, il 7 luglio Riccardo Muti dirige i complessi del Maggio Musicale Fiorentino in alcune tra le più intense pagine sacre di Verdi e Rossini. Il concerto è dedicato Giovanni Paolo II, sommo esempio di pellegrino e messaggero di pace che ha sempre operato per favorire la fratellanza universale, idea perfettamente calzante alla comunità mazarese, esemplare modello di convivenza dove gli oltre 7.000 tunisini che abitano nell’antica casbah, ogni giorno calano le reti a fianco dei pescatori siciliani.

2009 Dopo 13 anni esatti, le ‘Vie dell’Amicizia’ approdano al di là dell’Adriatico, nella stessa meta del primo viaggio: Sarajevo. Non poteva esserci occasione più elevata e pregnante di questo ritorno nella capitale bosniaca per celebrare i vent’anni del festival, il cui tema è quello della Preghiera: preghiera in commemorazione delle vittime di una terribile guerra fratricida, preghiera per un futuro migliore, di pace, dialogo e reciproca comprensione. Lunedì 13 luglio, al Centro Zetra di Sarajevo, Riccardo Muti dirige l’Orchestra e il Coro del Maggio Musicale Fiorentino in un programma che si chiude, come nel 1997, con l’Eroica di Beethoven. Il concerto coinvolge un’ampia polifonia di voci appartenenti alle aree geografiche e alle etnie di diverso credo religioso che rappresentano la specificità di questo territorio europeo. Così da Mostar, da Lukavica e Srebenica e da Tuzla si uniscono strumentisti e soprattutto cori, anche di bambini, portatori di un messaggio di speranza, in una continuità ideale di memoria storica e futuro.

2010 Meta è Trieste, nell’intento di individuare una possibile strada della riconciliazione fra tre popoli che hanno sofferto in anni più o meno recenti nel corso di varie temperie storiche: sloveni, croati e italiani. Il 13 luglio Riccardo Muti alza la bacchetta in piazza Unità d’Italia, davanti a diecimila persone, e dirige 360 giovani musicisti e coristi, conducendoli a eseguire il magnifico Requiem in do minore di Luigi Cherubini, in sintonia con il tema dell’intero festival ‘Ex tenebris ad lucem’. Commenta infatti il Maestro dopo il concerto: “Il Requiem che nel 1816 dissolse in musica il lutto e la tragedia della morte violenta dei reali di Francia, si è innalzato nel cuore di Trieste per dare pace e riposo a tutti i morti, a chi ha sofferto, ha subìto tragedie, perdite, fratricidi”. Un concerto reso straordinario anche grazie all’incontro tra le voci dei coristi italiani, sloveni e croati, sostenuti dai musicisti dell’Orchestra Cherubini, della Giovanile Italiana e delle Accademie di musica delle Università di Lubiana e  Zagabria. Grande emozione suscita poi la presenza, su quel palco, del presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, con quello sloveno Danilo Türk, e quello croato Ivo Josipovic’.

2011 È dal cuore dell’Africa, da Nairobi, che giunge una ‘chiamata’ che avrà come esito una grande ed indimenticabile festa della musica e dello stare insieme con un concerto dedicato alle genti delle baraccopoli cresciute al margine della metropoli di Nairobi con l’intento di sensibilizzare gli animi e portare un segno di tangibile solidarietà e sostegno ad alcuni progetti mirati allo sviluppo ed alla promozione sociale della baraccopoli di Kibera, la più grande dell’Africa sub-sahariana. Riccardo Muti ha diretto l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, la Giovanile Italiana, a cui si sono affiancati i ragazzi dell’Orchestra Giovanile di Nairobi, con la presenza festante sul palcoscenico di giovani artisti di Nairobi (ex bambini di strada provenienti da Kibera e dagli altri slum accolti e aiutati dai numerosi missionari italiani operanti in Kenya) che si sono esibiti con acrobazie, canti e ritmi sulle loro percussioni tradizionali.

2012 Nel segno del tema monastico, della riflessione sulla vocazione alla preghiera, al silenzio e alla meditazione che ha caratterizzato l’edizione 2012 di ‘Ravenna Festival’ il percorso per le vie dell’amicizia approda a un grande e comunitario momento di raccoglimento: il Concerto delle Fraternità tenutosi a Ravenna al Palazzo Mauro de Andrè. L’incontro tra comunità monastiche e confraternite avviene nel segno del linguaggio musicale trova la suprema espressione intrecciando stili e modalità esecutive solo apparentemente inconciliabili, mettendo a nudo, invece, quei comuni elementi di spiritualità che possono essere la chiave della reciproca comprensione tra popoli e culture diverse. A tenere le fila dell’evento come sempre Riccardo Muti, sul podio di Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, Orchestra Giovanile Italiana, Stagione Armonica e Coro del Friuli Venezia Giulia diretti da Sergio Balestracci.
Il concerto, il cui programma ‘classico’ prevedeva composizioni di Haydn, Brahms, e Mozart, ha visto la partecipazione dei lama tibetani del monastero di Drepung Loseling, della suora nepalese Ani Choying Drolma, del Coro Maschile Ortodosso di Mosca, del Coro serbo bizantino ‘Moisey Petrovich’ di Belgrado, del Coro della Fraternità di San Carlo Borromeo nonché dei ‘lamentatori’ siciliani provenienti da Mussomeli e da Marianopoli. Tutte espressioni di fede, di fraternità e di pace, emanazioni di un bisogno di spiritualità che attraversa i confini dello spazio e del tempo.

2013 Le ‘Vie dell’amicizia’, in meno di due decenni, sono andate molto lontano, in terre segnate dalla sofferenza, da guerre o da antiche incomprensioni, per portare un segno di ‘fratellanza’ e condivisione attraverso la musica. Nell’anno dedicato al ‘sentimento popolare’, si sceglie con il medesimo spirito una città e una terra molto vicine: Mirandola e l’intero comprensorio emiliano, sconvolti dal terremoto nel 2012. Una destinazione che assume un valore fortissimo anche perché raggiunta nel nome della musica di Giuseppe Verdi, ancora una volta simbolo di una identità intorno alla quale rinsaldare valori che non sono certo solo musicali, ma culturali in senso lato, sociali e storici. Così, sul palco costruito in mezzo a transenne e impalcature, fra il campanile del Duomo sventrato e la Loggia dei Pico ferita dalle crepe, Riccardo Muti porta un abbraccio, in musica, alla gente dell’Emilia così duramente colpita ma che, nonostante tutto, ha già ricominciato a vivere. “Questa sera – sottolinea - qui si fa vita e speranza di chi cerca pace, di chi cerca quella bellezza che Mirandola conserva intatta sotto le macerie”.  Per questo il concerto si conclude con l’esecuzione del ‘Va pensiero’ di Verdi, non a voce piena, ma grave e lento come una preghiera.

2014 “Milleduecento gradini che paiono molti di più, un milione, o seicentomila come il computo dei morti, e tutti parlanti, e tutti che gridano una sola parola che risuona come il tuono lontano di una preparazione di artiglieria: Presente”. Nella cruda e onirica visione di Guido Ceronetti, la scalinata di Redipuglia si fa voce, si fa urlo, monito lanciato attraverso il tempo e la storia. E nel centenario della Grande Guerra, le Vie dell’Amicizia, tracciate per anni nel mondo a confortare popoli segnati dalla guerra e lacerati dalla follia del male, non potevano che approdare lì, ai piedi di quel monumento al dolore e alla memoria: chiamando simbolicamente a raccolta i musicisti delle nazioni protagoniste di quel massacro, unite nell’inno al futuro che scaturisce dall’abbraccio pacificatore della musica. Nella Messa da Requiem quella morte che attraversa tutta l’opera di Verdi assume i contorni di una drammaticità cristallizzata, capace di oltrepassare i confini della singola fede per rivolgersi all’Uomo. Nella tesa interpretazione di Riccardo Muti, una meditazione che si nutre di una spiritualità che proprio nell’uomo, nel suo ineluttabile destino ma anche nella consapevolezza delle sue forze, intravede la possibilità di una consolazione.

2015
Quell’albero della vita che appare nelle cantiche di Dante e dal quale, almeno secondo le più ardite teorie e leggende, scaturirebbe l’idea stessa della Commedia, non poteva che divenire l’ennesima meta delle Vie dell’amicizia. Allora, voci di fratellanza e di preghiera sono risuonate nella cattedrale di Otranto, sul rigoglioso disegno medievale che sembra racchiudere tutta la storia (e il destino) dell’uomo, sull’immenso mosaico di pietra - che proprio i maestri ravennati hanno saputo riportare all’originario splendore - in cui Nuovo e Antico Testamento, Corano e Torah si incontrano in un unico inestricabile disegno creativo. Voci che nel cuore della cittadella-medina, per secoli coacervo di culture e religioni diverse (ma anche, con i suoi 813 martiri, segnata sul finire del Quattrocento dall’odio più barbaro), si sono levate contro la follia del male. E la musica si è aperta all’universalità di un messaggio che supera i confini del suono: musica che si fa preghiera, abbraccio tra gli uomini, “ponte di fratellanza” tra Oriente e Occidente. Poli espressivi riassunti nella composizione di Arvo Pärt con cui il gesto inconfondibile di Muti ha intrapreso il nuovo “viaggio”, cedendo poi alla celestiale melodia immaginata da Haydn nel Paradiso terrestre e, infine, alla sgomenta commozione dell’uomo di fronte a Dio che solo il Te Deum verdiano sa esprimere.

 
 
ANNO
DATA E ORARIO
SPETTACOLO
SEDE
2017
sabato 8 luglio, ore 21.00
Biglietti I settore € 80 - 72* II settore € 52 - 48* III settore € 20 - 18* IV settore € 15 - 12*  
Palazzo Mauro de André
2015
lunedì 6 luglio, ore 21
Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) Ave verum corpus, mottetto in re maggiore per coro, archi e organo, K 618 Arvo Pärt (1935) “Orient & Occident” per orchestra d’archi

 “Sa’ linnai” (Come un lumicino) versi in griko di Salvatore Tommasi recitati da Renato Colaci “Mahnı Sözləri” (Pallida sposa) canto tradizionale azero (Mugham) Ilham Nazarov controtenore Franz Joseph Haydn (1732-1809) “Die Schöpfung” (La Creazione) oratorio per soli, coro e orchestra, Hob XXI:2 dalla parte terza: recitativo “Aus Rosenwolken bricht” duetto con coro “Von deiner Güt, o Herr und Gott”
 Matthias Stier, Rosa Feola, Thomas Tatzl   “Heryer karanlık” (Ovunque è buio) testo Abdülhak Hâmid Tarhan, musica Hâfız Burhan Simge Büyükedes soprano Giuseppe Verdi (1813-1901) Te Deum per doppio coro e orchestra in collaborazione con RAI 1
Cattedrale di Otranto
2015
sabato 4 luglio, ore 21
Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) Ave verum corpus, mottetto in re maggiore per coro, archi e organo, K 618 Arvo Pärt (1935) “Orient & Occident” per orchestra d’archi

 “Sa’ linnai” (Come un lumicino) versi in griko di Salvatore Tommasi recitati da Renato Colaci “Mahnı Sözləri” (Pallida sposa) canto tradizionale azero (Mugham) Ilham Nazarov controtenore Franz Joseph Haydn (1732-1809) “Die Schöpfung” (La Creazione) oratorio per soli, coro e orchestra, Hob XXI:2 dalla parte terza: recitativo “Aus Rosenwolken bricht” duetto con coro “Von deiner Güt, o Herr und Gott”
 Matthias Stier, Rosa Feola, Thomas Tatzl   “Heryer karanlık” (Ovunque è buio) testo Abdülhak Hâmid Tarhan, musica Hâfız Burhan Simge Büyükedes soprano Giuseppe Verdi (1813-1901) Te Deum per doppio coro e orchestra in collaborazione con RAI 1
Palazzo Mauro de André
2014

domenica 6 luglio, ore 21

Giuseppe Verdi Messa da Requiem Esibizione del Coro dei Cori della Associazione Nazionale Alpini Sezione di Udine e della Fanfara Congedati Brigata Alpina Cadore
Fogliano di Redipuglia (Gorizia), Sacrario Militare
2014

sabato 5 luglio, ore 21

Giuseppe Verdi Messa da Requiem
Palazzo Mauro de André
2013

giovedì 4 luglio, ore 21.30

Giuseppe Verdi da La forza del destino Sinfonia da Il trovatore “Vedi! Le fosche notturne spoglie... Stride la Vampa” “Tutto è deserto, né per l’aura ancora...Il balen del suo sorriso” da Un ballo in maschera “Forse la soglia attinse” da La forza del destino “Il santo nome di Dio Signore” “La Vergine degli Angeli” da La traviata “Madamigella Valery” “Di Provenza il mar, il suol” da Macbeth “O figli, o figli miei!... Ah, la paterna mano” da Nabucco Sinfonia “Gli arredi Festivi” “Va pensiero” in collaborazione con Unione Comuni Modenesi Area Nord: Camposanto, Cavezzo, Concordia, Finale Emilia, Medolla, Mirandola, San Felice, San Possidonio, San Prospero
Mirandola (MO), Piazza della Costituente
2013

mercoledì 3 luglio, ore 21

Giuseppe Verdi da La forza del destino Sinfonia da Il trovatore “Vedi! Le fosche notturne spoglie...Stride la Vampa” “Tutto è deserto, né per l’aura ancora...Il balen del suo sorriso” da Un ballo in maschera “Forse la soglia attinse” da La forza del destino “Il santo nome di Dio Signore” “La Vergine degli Angeli” da La traviata “Madamigella Valery” “Di Provenza il mar, il suol” da Macbeth “O figli, o figli miei!... Ah, la paterna mano” da Nabucco Sinfonia “Gli arredi Festivi” “Va pensiero”
Palazzo Mauro de André
2012

giovedì 12 luglio, ore 21

Franz Joseph Haydn Te Deum in do maggiore per coro e orchestra Hob. XXIIIc n. 2 Johannes Brahms Rapsodia per contralto, coro maschile e orchestra op. 53 Schicksalslied (Canto del destino) per coro e orchestra op. 54 Wolfgang Amadeus Mozart Ave Verum Corpus, mottetto in re maggiore per coro archi e organo Kv 618 in collaborazione con RAI UNO    
Palazzo Mauro de André
2011

sabato 9 luglio, ore 15.30

Vincenzo Bellini da Norma Sinfonia da I Puritani Atto secondo, Finale “Il rival salvar tu dei...”    “Suoni la tromba, e intrepido” Giuseppe Verdi da Rigoletto Atto terzo, scena prima “La donna è mobile” Atto terzo, scena terza “Un dì se ben rammentomi...” da Il Trovatore Parte seconda - La gitana, Scena prima “Vedi le fosche notturne spoglie” “Stride la vampa” da La Forza del Destino Sinfonia Atto Secondo, Finale “Il Santo nome di Dio Signore sia benedetto” “La Vergine degli Angeli” da Nabucco Parte prima - Gerusalemme, Scena prima. “Gli arredi festivi” Parte terza - La profezia, Scena quarta. “Va pensiero” con la partecipazione di giovani artisti acrobati e percussionisti degli slum di Nairobi The Safaricom Choir
Uhuru Park, Nairobi
2011

giovedì 7 luglio, ore 21

Vincenzo Bellini da Norma Sinfonia da I Puritani Atto secondo, Finale “Il rival salvar tu dei...”    “Suoni la tromba, e intrepido” Giuseppe Verdi da Rigoletto Atto terzo, scena prima “La donna è mobile” Atto terzo, scena terza “Un dì se ben rammentomi...” da Il Trovatore Parte seconda - La gitana, Scena prima “Vedi le fosche notturne spoglie” “Stride la vampa” da La Forza del Destino Sinfonia Atto Secondo, Finale “Il Santo nome di Dio Signore sia benedetto” “La Vergine degli Angeli” da Nabucco Parte prima - Gerusalemme, Scena prima. “Gli arredi festivi” Parte terza - La profezia, Scena quarta. “Va pensiero” con la partecipazione di giovani artisti acrobati e percussionisti degli slum di Nairobi The Safaricom Choir
Palazzo Mauro de André
2010

martedì 13 luglio, ore 21.30

Andrej Misson Libertas animi Improvvisazione su un madrigale di Iacobus Gallus da Himna Evropske Slovenije (Inni alla Slovenia europea) Jakov Gotovac Himna slobodi dalla Pastorale per coro e orchestra Dubravka op. 13 su testi di Ivan Gunduliã Luigi Cherubini Requiem in do minore per coro e orchestra Sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica Italiana con il patrocinio di Senato della Repubblica Camera dei Deputati  Presidenza del Consiglio dei Ministri  Ministero per i Beni e le Attività Culturali  Ministero degli Affari Esteri
Trieste, Piazza Unità d’Italia
2010

lunedì 12 luglio, ore 21

Andrej Misson  Libertas animi Improvvisazione su un madrigale di Iacobus Gallus (1550-1591) da Himna Evropske Slovenije (Inni alla Slovenia europea) Jakov Gotovac Himna slobodi dalla Pastorale per coro e orchestra Dubravka op. 13 su testi di Ivan Gunduliã Luigi Cherubini Requiem in do minore per coro e orchestra
Palazzo Mauro de André
2009

lunedì 13 luglio, ore 21

Johannes Brahms Rapsodia per contralto, coro maschile e orchestra op. 53 Schicksalslied (Canto del destino) op. 54 Ludwig van Beethoven Terza Sinfonia in mi bemolle maggiore op. 55 “Eroica”
Olympic Hall Zetra, Sarajevo
2009

domenica 12 luglio, ore 21

Johannes Brahms Rapsodia per contralto, coro maschile e orchestra op. 53 Schicksalslied (Canto del destino) op. 54 Ludwig van Beethoven Terza Sinfonia in mi bemolle maggiore op. 55 “Eroica”
Palazzo Mauro de André
2008

lunedì 7 luglio, ore 21

Giuseppe Verdi dai Quattro Pezzi sacri Stabat Mater per coro e orchestra Te Deum per doppio coro e orchestra Gioachino Rossini Stabat Mater per soli, coro e orchestra Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana con il patrocinio di Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero per i beni e le Attività Culturali, Ministero degli Affari Esteri con il contributo di ARCUS
Mazara del Vallo, porto
2008

domenica 6 luglio, ore 21

Giuseppe Verdi dai Quattro Pezzi sacri Stabat Mater per coro e orchestra Te Deum per doppio coro e orchestra Gioachino Rossini Stabat Mater per soli, coro e orchestra
Palazzo Mauro de André
2007

domenica 22 luglio, ore 21

Giuseppe Verdi Messa da Requiem per soli, coro e orchestra
Palazzo del Quirinale - Cortile d'Onore
2007

sabato 21 luglio, ore 21

Giuseppe Verdi Messa da Requiem per soli, coro e orchestra
Palazzo Mauro de André
2006

lunedì 17 luglio, ore 21.30

Giuseppe Verdi da La forza del destino Sinfonia Atto II, scena decima: Guardiano, Melitone e coro “Il santo nome di Dio Signore” Guardiano, Melitone, Leonora e coro “La Vergine degli Angeli” da Don Carlo Atto I, Parte seconda, scena prima: Eboli, Tebaldo e coro “Nei giardin del bello” (Canzone del velo) Atto III, Parte prima, scena prima: Filippo “Ella giammai m’amò!” scena sesta: Eboli “O don fatale” Atto IV, scena prima: Elisabetta “Tu che le vanità” dai Quattro pezzi sacri Stabat Mater per coro e orchestra Te Deum per doppio coro e orchestra
Meknès, Piazza Lahdim
2006

domenica 16 luglio, ore 21

Giuseppe Verdi da La forza del destino Sinfonia Atto II, scena decima: Guardiano, Melitone e coro “Il santo nome di Dio Signore” Guardiano, Melitone, Leonora e coro “La Vergine degli Angeli” da Don Carlo Atto I, Parte seconda, scena prima: Eboli, Tebaldo e coro “Nei giardin del bello” (Canzone del velo) Atto III, Parte prima, scena prima: Filippo “Ella giammai m’amò!” scena sesta: Eboli “O don fatale” Atto IV, scena prima: Elisabetta “Tu che le vanità” dai Quattro pezzi sacri Stabat Mater per coro e orchestra Te Deum per doppio coro e orchestra
Palazzo Mauro de André
2005

lunedì 4 luglio, ore 21.30

Arrigo Boito da Mefistofele Prologo in cielo Preludio “Ave Signor degli angeli e dei santi” Coro “Ave Signor. Perdona se il mio gergo” Mefistofele, Coro “Fratelli, teniamci per mano” Coro “Ave Signor degli angeli e dei santi” Coro Atto I. Il patto “Dai campi, dai prati che innonda” Faust “Son lo Spirito che nega” Mefistofele Atto III. Morte di Margherita “L’altra notte in fondo al mare” Margherita “Salvala!” Faust, Mefistofele, Margherita “Lontano, lontano, lontano” Margherita, Faust “Sorge il dì!” Mefistofele, Margherita, Faust “Spunta l’aurora pallida…” Margherita, Faust, Mefistofele, Coro Atto IV. La notte del Sabba classico “Forma ideal, purissima” Faust, Elena, Mefistofele, Nerèo, Pantalis, Coro Epilogo. Morte di Faust “Giunto sul passo estremo” Faust “Ecco… la nuova turba” Faust, Mefistofele “Ave Signor degli angeli e dei santi” Coro, Mefistofele, Faust I ruoli di Pantalis e Nerèo sono interpretati rispettivamente da Nadia Sturlese e Hiroki Watanabe
Teatro romano di El Djem (Tunisia)
2005

domenica 3 luglio, ore 21

Arrigo Boito da Mefistofele Prologo in cielo Preludio “Ave Signor degli angeli e dei santi” Coro “Ave Signor. Perdona se il mio gergo” Mefistofele, Coro “Fratelli, teniamci per mano” Coro “Ave Signor degli angeli e dei santi” Coro Atto I. Il patto “Dai campi, dai prati che innonda” Faust “Son lo Spirito che nega” Mefistofele Atto III. Morte di Margherita “L’altra notte in fondo al mare” Margherita “Salvala!” Faust, Mefistofele, Margherita “Lontano, lontano, lontano” Margherita, Faust “Sorge il dì!” Mefistofele, Margherita, Faust “Spunta l’aurora pallida…” Margherita, Faust, Mefistofele, Coro Atto IV. La notte del Sabba classico “Forma ideal, purissima” Faust, Elena, Mefistofele, Nerèo, Pantalis, Coro Epilogo. Morte di Faust “Giunto sul passo estremo” Faust “Ecco… la nuova turba” Faust, Mefistofele “Ave Signor degli angeli e dei santi” Coro, Mefistofele, Faust I ruoli di Pantalis e Nerèo sono interpretati rispettivamente da Nadia Sturlese e Hiroki Watanabe
Palazzo Mauro de André
2004

giovedì 11 novembre, ore 21

Soulhi Al Wadi Ouverture Araba* Antonio Vivaldi Dai Concerti delle Quattro Stagioni, “L’inverno” Dia Succari “Passione” per orchestra d’archi Zaid Jabri Trio per clarinetto, violoncello e orchestra* Nahel Al Halabi La Siria incontra l’Italia* Shafi’ Baddreddin Concerto per nay Mohamad Abdulkarim Tango* Zaid Jabri Two Songs Soulhi Al Wadi Meditazione su un tema di M. Abdel Wahhab * prima esecuzione assoluta
Teatro Alighieri
2004

domenica 25 luglio, ore 21

Vincenzo Bellini da Norma Sinfonia Atto I, scena prima: coro d’introduzione e cavatina di Oroveso, “Ite sul colle, o Druidi” Scena terza: coro, “Norma viene: le cinge la chioma” Scena quarta: cantabile dalla cavatina di Norma, “Casta Diva, che inargenti” Atto II, scena prima: Introduzione Scena decima: duetto di Norma e Pollione, “In mia man alfin tu sei” Scena ultima ed aria finale di Norma, “Qual cor tradisti, qual cor perdesti” Ottorino Respighi Pini di Roma, poema sinfonico
Teatro Romano di Bosra
2004

venerdì 23 luglio, ore 21

Vincenzo Bellini da Norma Sinfonia Atto I, scena prima: coro d’introduzione e cavatina di Oroveso, “Ite sul colle, o Druidi” Scena terza: coro, “Norma viene: le cinge la chioma” Scena quarta: cantabile dalla cavatina di Norma, “Casta Diva, che inargenti” Atto II, scena prima: Introduzione Scena decima: duetto di Norma e Pollione, “In mia man alfin tu sei” Scena ultima ed aria finale di Norma, “Qual cor tradisti, qual cor perdesti” Ottorino Respighi Pini di Roma, poema sinfonico
Palazzo Mauro de André
2003

lunedì 21 luglio

Christoph Willibald Gluck Orfeo ed Euridice atto secondo Louis-Hector Berlioz Grande symphonie funèbre et triomphale op. 15 (nel bicentenario della nascita) Sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica con il patrocinio di: Senato della Repubblica Camera dei Deputati Presidenza del Consiglio dei Ministri Ministero per i Beni e le Attività Culturali Ministero degli Affari Esteri Nell’ambito della Rassegna Italia-Egitto 2003
Il Cairo, ai piedi delle Piramidi
2003

domenica 20 luglio, ore 21

Christoph Willibald Gluck Orfeo ed Euridice atto secondo Louis-Hector Berlioz Grande symphonie funèbre et triomphale op. 15 (nel bicentenario della nascita)
Palazzo Mauro de André
2002

lunedì 22 luglio

Ludwig van Beethoven
 Terza Sinfonia in mi bemolle maggiore “Eroica”, op. 55

 Giuseppe Verdi
 “Va pensiero” da Nabucco (atto III) 

Gioachino Rossini
 “Tutto cangia, il ciel s’abbella” da Guglielmo Tell (atto IV)
Avery Fisher Hall, Lincoln Center
2002

domenica 21 luglio, ore 21

Ludwig van Beethoven Terza Sinfonia in mi bemolle maggiore “Eroica”, op. 55 Giuseppe Verdi “Va pensiero” da Nabucco (atto III) Gioachino Rossini “Tutto cangia, il ciel s’abbella” da Guglielmo Tell (atto IV)
Palazzo Mauro de André
2001

martedì 24 luglio 2001, ore 19.30

Giuseppe Verdi 
da Nabucco 
Sinfonia 
dalla Parte I: Introduzione “Gli arredi festivi”
 dalla Parte III: Coro e Profezia “Va pensiero”; “Oh chi piange” (Ferruccio Furlanetto basso)

 da La forza del destino
 Sinfonia 
dall’Atto II “Il Santo nome di Dio Signore”; “La Vergine degli angeli” (Barbara Frittoli soprano, Ferruccio Furlanetto basso) dall’Atto IV “Pace, pace, mio Dio” (Barbara Frittoli soprano) Stabat Mater per coro e orchestra
 Te Deum per doppio coro e orchestra (Irina Iordachescu soprano) Ravenna Festival - Fondazione Teatro alla Scala
Istanbul Convention & Exibition Centre
2001

lunedì 23 luglio 2001, ore 20

Giuseppe Verdi
 da Nabucco 
Sinfonia 
dalla Parte I: Introduzione “Gli arredi festivi”
 dalla Parte III: Coro e Profezia “Va pensiero”; “Oh chi piange” (Ferruccio Furlanetto basso)

 da La forza del destino
 Sinfonia 
dall’Atto II “Il Santo nome di Dio Signore”; “La Vergine degli angeli” (Barbara Frittoli soprano, Ferruccio Furlanetto basso)
 dall’Atto IV “Pace, pace, mio Dio” (Barbara Frittoli soprano) Stabat Mater per coro e orchestra 
Te Deum per doppio coro e orchestra (Irina Iordachescu soprano)   Ravenna Festival - Fondazione Teatro alla Scala in collaborazione con il Centro di Documentazione della Cultura Armena di Venezia ed il Comitato per le Celebrazioni dei 1700 anni della Cristianità in Armenia
Palazzo dell'Arte e dello Sport, Erevan
2001

domenica 22 luglio 2001, ore 21

Giuseppe Verdi da Nabucco Sinfonia dalla Parte I: Introduzione “Gli arredi festivi” dalla Parte III: Coro e Profezia “Va pensiero”; “Oh chi piange” (Ferruccio Furlanetto basso) da La forza del destino Sinfonia dall’Atto II “Il Santo nome di Dio Signore”; “La Vergine degli angeli” (Barbara Frittoli soprano, Ferruccio Furlanetto basso) dall’Atto IV “Pace, pace, mio Dio” (Barbara Frittoli soprano) Stabat Mater per coro e orchestra Te Deum per doppio coro e orchestra (Irina Iordachescu soprano)
Palazzo Mauro de André
2000

lunedì 24 luglio, ore 20.30

Ludwig van Beethoven Nona Sinfonia in re minore op. 125
Teatro Bolshoi, Palazzo Congressi del Cremlino
2000

domenica 23 luglio, ore 21

Ludwig van Beethoven Nona Sinfonia in re minore op. 125
Palazzo Mauro de André
1999

giovedì 1 luglio, ore 21

Giuseppe Verdi Messa da Requiem In collaborazione con la Rai Radio Televisione Italiana, Jerusalem Foundation e l’Israel Festival
Gerusalemme - Piscina del Sultano
1998

domenica 26 luglio

Vincenzo Bellini da Norma Sinfonia “Casta diva”   Giuseppe Verdi da Nabucco Sinfonia “Va’, pensiero” da La forza del destino Sinfonia “La Vergine degli Angeli” da Macbeth “Patria oppressa” da I Lombardi alla prima crociata “O Signore, dal tetto natìo” da I vespri siciliani Sinfonia   Gioachino Rossini da Guglielmo Tell Sinfonia Giacomo Puccini da Manon Lescaut “In quelle trine morbide” Intermezzo
Beirut- Forum
1998

sabato 25 luglio, ore 21

Vincenzo Bellini Norma Sinfonia “Casta diva”   Giuseppe Verdi Nabucco Sinfonia “Va’, pensiero” La forza del destino Sinfonia “La Vergine degli Angeli” Macbeth “Patria oppressa” I Lombardi alla prima crociata “O Signore, dal tetto natìo” I vespri siciliani Sinfonia   Gioachino Rossini Guglielmo Tell Sinfonia Giacomo Puccini Manon Lescaut “In quelle trine morbide” Intermezzo
Palazzo Mauro de André
1997
lunedì 14 luglio, ore 18
Franz Schubert Gesang der Geister über den Wassern (Canto degli spiriti sulle acque) D 714 per coro maschile e archi Johannes Brahms Schiicksalslied (Canto del destino) op. 54  per coro e orchestra Ludwig van Beethoven Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore op. 55 Eroica   Sotto l'alto patronato del Presidente della Repubblica con il patrocinio di Presidenza del Senato della Repubblica Presidenza della Camera dei Deputati Presidenza del Consiglio dei Ministri Ministero dei Beni Culturali e Ambientali UNESCO
Centro Skenderija, Sarajevo
1997
domenica 13 luglio, ore 21
Franz Schubert Gesang der Geister über den Wassern (Canto degli spiriti sulle acque) D 714 per coro maschile e archi Johannes Brahms Schiicksalslied (Canto del destino) op. 54 per coro e orchestra Ludwig van Beethoven Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore op. 55 Eroica   Sotto l'alto patronato del Presidente della Repubblica con il patrocinio di Presidenza del Senato della Repubblica Presidenza della Camera dei Deputati Presidenza del Consiglio dei Ministri Ministero dei Beni Culturali e Ambientali UNESCO
Palazzo Mauro de André