Ravenna Festival

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2005 - lunedì 4 luglio, ore 21.30 - Teatro romano di El Djem (Tunisia)

Un ponte di fratellanza per le vie dell’amicizia attraverso l’arte e la cultura

Le vie dell’amicizia
RAVENNA - EL DJEM

Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino
direttore Riccardo Muti

Alexia Voulgaridou soprano (Margherita)
Keith Ikaia Purdy tenore (Faust)
Ildebrando D’Arcangelo basso (Mefistofele)

maestro del coro Piero Monti


Arrigo Boito
da Mefistofele

Prologo in cielo
Preludio
“Ave Signor degli angeli e dei santi” Coro
“Ave Signor. Perdona se il mio gergo” Mefistofele, Coro
“Fratelli, teniamci per mano” Coro
“Ave Signor degli angeli e dei santi” Coro

Atto I. Il patto
“Dai campi, dai prati che innonda” Faust
“Son lo Spirito che nega” Mefistofele

Atto III. Morte di Margherita
“L’altra notte in fondo al mare” Margherita
“Salvala!” Faust, Mefistofele, Margherita
“Lontano, lontano, lontano” Margherita, Faust
“Sorge il dì!” Mefistofele, Margherita, Faust
“Spunta l’aurora pallida…” Margherita, Faust, Mefistofele, Coro

Atto IV. La notte del Sabba classico
“Forma ideal, purissima” Faust, Elena, Mefistofele, Nerèo, Pantalis, Coro

Epilogo. Morte di Faust
“Giunto sul passo estremo” Faust
“Ecco… la nuova turba” Faust, Mefistofele
“Ave Signor degli angeli e dei santi” Coro, Mefistofele, Faust


I ruoli di Pantalis e Nerèo sono interpretati rispettivamente da Nadia Sturlese e Hiroki Watanabe

Le vie dell’amicizia
Il viaggio è oramai segno irrinunciabile di Ravenna Festival: viaggio che non si risolve nel solo andare, ma che è prima di tutto vocazione al dialogo, e fiducia in una storia antichissima nelle cui pieghe riscoprire le ragioni del – e soprattutto le speranze nel – futuro. Allora, da questa città che è stata cuore del Mediterraneo, ponte tra Oriente e Occidente, punto di incontro fra culture e religioni diverse, si è partiti ad abbracciare città ferite dalla guerra, come Sarajevo, Beirut, Gerusalemme, o colpite dal terrore come New York; poi a ritrovare l’identità bizantina come a Mosca, e a Istanbul insieme a Erevan, nel tentativo di riconciliare popoli da sempre divisi; ancora, lungo il Mediterraneo, al Cairo e a Damasco. Quest’anno la meta designata è la Libia, così legata storicamente al nostro paese – dalle vicende dell’antico Impero Romano alle più tristi del secolo scorso –, così vicina, eppure per tanti anni approdo negato.
Il dialogo musicale del Festival risuonerà nei teatri di Sabratha e Leptis Magna: due delle “magnifiche città d’Africa” che insieme a Oea (l’attuale capitale libica) formavano la Tripolis (dal greco tria e polis, le tre città). Straordinari centri, parte dell’Impero Romano dalla metà del i secolo a.C., conservano nuclei archeologici di straordinario interesse che proprio gli studiosi italiani, ancora oggi presenti con numerose spedizioni, hanno contribuito a riportare alla luce, come appunto per l’imponente Teatro Romano di Sabratha risalente agli anni tra il II e il III sec. d.C. ma ricostruito dall’insabbiamento nel 1935 e quello di Leptis Magna, forse uno dei primi teatri del mondo romano (dell’1 d.C.), con lo scheletro della scena affacciato sullo sfondo del mare nostrum.

In collaborazione con:

Telecom - Progetto Italia
Categorie:
Concerto, Opera
Tags artisti:
direttore d'orchestra
Tags categorie:
arie d'opera, cori d'opera
 
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