La chiave dei sogni
opera in tre atti di Bohuslav Martinů
libretto di B. Martinů (tratto dalla commedia omonima di George Neveux)
direttore Martin André
regia David Pountney
ripresa da Peter Relton
scene Stefanos Lazaridis
costumi Marie-Jeanne Lecca
luci David Cunningham e Colin Smith
personaggi e interpreti
Mischa Paul Nilon (tenore)
Giulietta Rebecca Caine (soprano)
Commissario / Postino / Guardia forestale / Impiegato Alan Oke (tenore)
Uomo con il casco coloniale / Giovane anziano / Venditore di ricordi / Mendicante cieco Adrian Clarke (baritono)
Uomo con la fisarmonica / Nonno / Galeotto Jonathan Best (basso)
Indovina Frances McCafferty (mezzosoprano)
Vecchio arabo / Vecchio marinaio / Sentinella Richard Angas (basso)
Piccolo arabo / Fattorino Jessica Walker (soprano)
Nonna Sue Lees (mezzosoprano)
Venditrice di uccelli Gladwyn Taylor (soprano)
Pescivendola Claire Williams (mezzosoprano)
I tre uomini Pauline Thulborn, Nicola Unwin, Hazel Croft (mezzosoprano)
Giovane marinaio Harry Sharples (tenore)
Anziana signora Anna Brittain (soprano)
Macchinista Peter Bodenham (tenore)
Orchestra e Coro di Opera North
prima rappresentazione italiana
Il capolavoro operistico del praghese Martinů, riproposto - in inglese con sovratitoli in italiano come per il musical di Weill - per la regia di David Pountney e la direzione di Martin André. Nel giugno 1936, Bohuslav Martinů invita in casa propria, a Parigi, il drammaturgo Georges Neveux: Martinů ha riletto una pièce di Neveux andata in scena qualche anno prima, Juliette, ou la clé des songes, ne ha messo in musica il primo atto, ed è ansioso che il drammaturgo dia il proprio parere sull'opera. Neveux è dubbioso, soprattutto perché è in trattative per concedere l'uso di Juliette a Kurt Weill, ma dopo aver ascoltato la musica di Martinů, eseguita dallo stesso autore al pianoforte, depone ogni remora, colpito dal modo in cui Martinů ha amplificato ed esaltato in bellezza e profondità la propria pièce.
È questo l'atto costitutivo di Julietta (il titolo originale è Snár: "Il libro dei sogni"), che ottiene un successo immediato a Praga nel 1938, e racconta una storia fantastica che all'ascoltatore odierno ricorderà qualcuno dei casi clinici raccontati da Oliver Sacks in L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello: il giovane libraio ambulante Mischa, alla ricerca di una ragazza della quale ha udito la voce tre anni prima, giunge in un paese i cui abitanti non posseggono la facoltà della memoria, e ne viene messo a capo proprio perché riesce a ricordare il proprio passato. Qui Mischa incontra Julietta, la ragazza di cui era in cerca e che ritrova e riperde in un ideale viaggio tra il mondo reale e il Paese dei Sogni, tra venditori di falsi ricordi e imbonitori che predicono il passato anziché il futuro, fino alla scelta finale del protagonista nell'Ufficio Centrale dei Sogni dove ci si reca per inseguire le proprie illusioni: ritornare alla realtà e perdere Julietta, o sprofondare per sempre nei propri sogni in cerca della donna amata, in quella che per la gente comune altro non è che insanità mentale.
La vicenda si dipana nel bellissimo impianto scenico di Stefanos Lazaridis. Va detto, tra l'altro, che questo allestimento di Julietta venne riproposto, sempre in lingua inglese a Praga - per la prima volta dopo la prima del 1937 - pochi anni or sono riscuotendo grandissimo successo.
La prima esecuzione italiana di Julietta - in scena sempre all'Alighieri il 16, 18 e 20 luglio - è resa possibile grazie al sostegno fornito dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.