Ravenna Festival

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2005 - giovedì 23, venerdì 24, sabato 25 giugno, ore 20.30 e 22.30 - Luogo da definire

Fanny & Alexander
Ada, cronaca familiare
VANIADA

per due attori, pianoforte, video e macchine del suono

ideazione Luigi de Angelis e Chiara Lagani
regia, luci e macchine del suono Luigi de Angelis
drammaturgia e costumi Chiara Lagani
scene Luigi de Angelis e Antonio Rinaldi
immagini video A. Zapruder Filmmakersgroup

musiche di Morton Feldman e autori vari
Matteo Ramon Arevalos pianoforte
con Luigi de Angelis, Marco Cavalcoli, Chiara Lagani
e con Sara Masotti
realizzazione scenotecnica Giovanni Cavalcoli
con Marco Cavalcoli, Lucia Maestri, Marco Molduzzi, Antonio Rinaldi
sinestesie Maria Sebregondi

produzione Fanny & Alexander, Ravenna Festival
in collaborazione con il Festival delle Colline Torinesi
prima rappresentazione italiana

Ma perché è così difficile - difficile in modo così degradante - mettere e tenere a fuoco con la mente la nozione di tempo?

Esiste un uranio mentale il cui fantastico decadimento delta possa essere usato per misurare l'età di un ricordo?

La devastazione e l'oltraggio dell'età deplorati dai poeti dicono forse qualcosa sulla reale essenza del tempo?


VAN I ADA: (Van e Ada)
Ecco due alture rocciose coronate di rovine. Noi le abbiamo conservate per tre anni nella nostra mente con decalcomaniacale, romantica lividezza. Vi abbiamo investito un capitale, in denaro ed emozione. Ardis I, Ardis II, Villa Venus, Aqua Marina, il Museo di Lucinda, oh, Speak, Memory, Speak!!!
La Memoria, invero, apprezzerà i nostri personali contributi. Ma ora si celebrino senza indugi le tanto sospirate nozze: vuoi tu Ada Veen prendere come tuo legittimo sposo il qui presente Van Veen e tu Van prendi lei, Ada, fino alla morte?

VAN I ADA!
E adesso? Cosa avranno mai, ancora, i nostri innamorati sotto gli occhi?
Niente. Un campo di rovine al cui disordine essi daranno il loro speciale contributo.
Sì, siamo in pieno Eocene e gli attori sono fossili. Abitano nel deserto. Il loro cuore batte al ritmo della più forsennata catastrofe naturale, tecnologica, e politico-criminale. Essi stanno al centro di un colossale relitto: la loro opera, già lontana, ha già acquistato lo statuto simbolico di rovina. La loro storia futura non produrrà più rovine. Non ne ha più il tempo.

Categorie:
Concerto, Teatro
Tags artisti:
attore, regista
Tags altri:
letteratura, Nabokov
 
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