melodramma in tre atti
libretto di Francesco Maria Piave dal dramma La Dame aux camélias di Alexandre Dumas
musica di Giuseppe Verdi
direttore Patrick Fournillier
regia Cristina Mazzavillani Muti
scene Italo Grassi, Vincent Longuemare
costumi Alessandro Lai
light designer Vincent Longuemare
sound designer Luigi Ceccarelli
personaggi e interpreti
Violetta Valéry Irina Dubrovskaya (soprano)
Flora Bervoix Stefania Ferrari (mezzosoprano)
Annina Alìda Berti (soprano)
Alfredo Germont Francesco Malapena (13, 15, 21), Andrea Carè (19) (tenore)
Giorgio Germont, suo padre Nicola Alaimo (baritono)
Gastone, visconte di Letorières Carlo Morganti (tenore)
Barone Douphol Tommaso Norelli (baritono)
Marchese D'Obigny Diego Arturo Manto (basso)
Dottore Grenvil Federico Benetti (basso)
Ensemble di Micha van Hoecke
Michela Caccavale, Cinzia Di Pizio, Marzia Falcon, Miki Matsuse, Catherine Pantigny
Orchestra Regionale dell'Emilia Romagna
Coro del Teatro Municipale di Piacenza
maestro del coro Corrado Casati
un pianoforte suonato da Claudio Veneri
produzione di Ravenna Festival
con il contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna
Tra le figure femminili che animano questo Festival, non poteva mancare un personaggio-simbolo della tradizione operistica italiana, uno dei più amati e popolari, Violetta Valéry, la protagonista della Traviata. Amore e sacrificio si fondono nel dramma che il grande compositore scrisse sulla base del romanzo amaramente autobiografico di Alexandre Dumas figlio, La dame aux camélias. La più romantica delle opere verdiane è riletta attraverso la sensibilità femminile di Cristina Mazzavillani Muti, chiamata ancora una volta a sperimentare nuove chiavi di regia: in una messa in scena imperniata su un poetico gioco di illuminotecnica e su un’ardita spazializzazione digitale del suono, “per una Traviata trafitta dalla luce, come dalla solitudine del sacrificio, alla ricerca dell’immaginario che ognuno di noi si porta dentro”.