Ravenna Festival

Logo stampa
 
Sei in: Stampa » Comunicati stampa
Condividi su Twitter
Condividi su Facebook
Invia ad un amico
Stampa questa pagina
 
Invia ad un amico questa pagina
* Campi obbligatori
:
:
:
:
:
 
 

Sokolov rinnova la tradizione delle star del pianoforte al Ravenna Festival

Sokolov rinnova la tradizione delle star del pianoforte al Ravenna Festival

Maurizio Pollini, Radu Lupu, Murray Perahia, Alfred Brendel sono alcuni dei solisti di fama internazionale che, nelle ultimi edizioni del Festival, si sono esibiti a Ravenna per l'oramai consueto appuntamento annuale con il concerto dedicato al grande repertorio pianistico. Dal Gotha dei più eccelsi pianisti è ora chiamato ad esibirsi, (venerdì 29 giugno alle 21) per la prima volta sul palcoscenico dell'Alighieri, il sanpietroburghese Grigorij Sokolov.

Il concerto del grande pianista è realizzato con il prezioso contributo dell'Autorità Portuale di Ravenna.

Il mito della sua straordinaria forza interpretativa nasce nel 1966, quando appena sedicenne riesce ad affermarsi vincendo il Primo premio e la Medaglia d'oro alla terza edizione del  Concorso Cajkovskij di Mosca, la competizione più ardua e prestigiosa di tutte le russie. Da subito la critica esaltò la profondità del suo pensiero musicale e l'impeccabile dominio tecnico, ma per lungo tempo le sue interpretazioni sono rimaste uno dei segreti meglio custoditi dai veri appassionati. Complice il suo carattere schivo ed eccentrico che può forse essere paragonato al solo Glenn Gould. In ogni caso, il successo e la fama internazionali l'hanno inevitabilmente raggiunto e Sokolov in quarant'anni di carriera ha suonato nelle più importanti sale del mondo, e con i direttori e le orchestre più grandi prediligendo però, sempre di più, l'esibizione in recital e il rapporto più diretto con il pubblico e lo strumento. Il suo repertorio è stato fin dagli esordi particolarmente ampio, dalle pagine clavicembalistiche alla musica del Novecento, un eclettismo che l'ha sempre portato a scegliere per le sue esibizioni accostamenti arditi e inusuali.

Per il concerto ravennate Sokolov ha scelto di misurarsi con Schubert e Skrjabin. Così l'apertura della serata è riservata alla  Sonata in do minore D 958, una delle ultime tre sonate composte da Schubert pochi mesi prima della morte, nel 1828, suggello di un ricco quanto originale percorso sonatistico. Tutta la seconda parte sarà invece dedicata a tracciare un profilo tanto sintetico quanto significativo della straordinaria evoluzione compositiva di Aleksander Skrjabin: da due brani per la mano sinistra, Preludio e Notturno op. 9, composti nel 1894 (e legati ad una temporanea nevralgia che aveva colpito, per troppo studio, la mano destra del compositore-virtuoso), alla Sonata n. 3 in fa diesis minore op. 23 (1898) concepita come una vera e propria "sequenza di stati d'animo", dal contrastante dittico dei Due Poemi op.69, del 1913, contemplativo il primo, grottesco il secondo, alla Sonata n. 10 op. 70 (1913) definita dallo stesso Skrjabin "sonata degli insetti", infine a Vers la flamme. Poéme op. 72 del 1914 (a un anno dalla morte), ultima significativa pagina di straordinaria visionarietà, dove proprio la chiarezza del progetto strutturale lascia percepire sensibilmente la tensione di chi ormai pensa e vede oltre il pianoforte.

Info e prenotazioni: tel 0544 249244