Martedì 19 luglio al Palazzo Mauro de Andrè (ore 21), Ravenna Festival conclude la sezione del sua programmazione dedicata al balletto presentando alcuni dei capolavori di Martha Graham (scomparsa nel 1991), la 'Grande Madre' della danza contemporanea, colei che ha segnato profondamente il Novecento con un nuovo codice espressivo cui si sono ampiamente ispirate le successive avanguardie coreografiche. Sarà la compagnia che porta il suo nome, la Martha Graham Dance Company, a riproporre il suo messaggio, la sua concezione di un teatro totale per cui la tecnica è solo un mezzo per esprimere temi legati alla contemporaneità o per esplorare sentimenti ed emozioni.
Il programma della serata - realizzata con il prezioso contributo di Ferretti Yachts - prevede coreografie storiche - che vanno dal 1936 al 1981 - ma sempre attualissime come Acts of Light su musica di Carl Nielsen, Cave of the Heart, su musica di Samuel Barber e Sketches from Chronicle, creato su musica di Wallingford Riegger.
Nata nel 1893 in Pensylvania, Martha Graham è riconosciuta come una delle più grandi artiste del ventesimo secolo insieme a Picasso, Stravinskij, James Joyce e Franck Lloyd Wright. Nel 1998 il Times Magazine l'ha nominata "Ballerina del secolo" mentre People l'ha definita "Icona del secolo".
La grande coreografa americana ha lasciato la sua firma sul mondo della danza moderna attraversando praticamente un secolo intero. Come coreografa è stata prolifica quanto complessa. Ha ideato 181 balletti e una tecnica di danza che per la sua grandezza e per la sua portata è stata paragonata al balletto. "Ogni danza è una scrittura del cuore", così Martha Graham cercava di spiegare come la sua tecnica 'rivoluzionaria', rispetto alla grammatica accademica, fosse fatta più di anima che di passi, di impulsi creativi significanti, piuttosto che di sequenze simboliche. A tal fine il gesto viene interiorizzato, e viene rivalutato - in contrapposizione al balletto classico - il rapporto col suolo, con la zona pelvica e addominale, centro della respirazione e della vita, da cui la Graham fa partire ogni movimento.
La compagnia che perpetua il suo mito, attualmente diretta da Janet Eilber (che succede a Terese Capucilli,e Cristine Dakin, nominate "Artistic Director Laureate") aprirà la serata con Acts of Light, creato nel 1981; qui l'asprezza della danza pura dei primordi si stempera in un'atmosfera calda e luminosa, accesa dai costumi dorati dei danzatori. Una summa della tecnica grahamiana in tre sezioni - 'Conversation of lovers', 'Lament' e 'Ritual to the sun' - con l'ultima a fissare, quasi in forma di testamento, una "classe" portata alla vita del palcoscenico.
In Cave of the heart (1946), seconda coreografia in programma, dove la danza diventa trasformazione come nel teatro Noh, lo scultore di origine giapponese Isamu Noguchi ha creato un set che rievoca, in modo minimal e altamente stilizzato, il paesaggio di isola greca, cosparso com'è di oggetti scenici piccoli e grandi: una forma che evoca un vulcano, una sequenza di massi a guisa di isole, un serpente verde ecc..
Infine un capolavoro di folgorante modernità, Sketches from Chronicle (1936), tre splendidi brani - 'Spectre-1914', 'Steps in the Street', 'Prelude to Action' - che mettono in luce sotto la stupefacente superficie formale una sostanza creativa densa di inquietudini, di un'intensità emotiva straordinaria. Creato all'epoca della guerra civile spagnola, Chronicle non tenta di mostrare gli eventi reali della guerra quanto evocarne le immagini sottolineando le devastazioni della materia e dello spirito, indicando nell'insurrezione una possibile risposta.
Stati d'animo a cui da' corpo, nel brano 'Spectre-1914', una funerea cassandra avvolta in un abito alato dall'interno rosso sangue e l'esterno nero cupo - disegnato dalla stessa Graham - e da una teoria di scure erinni: raccolte e silenti come le figure dei vasi greci in 'Steps in the street', e poi pronte ad esplodere come un flagello biblico in 'Prelude to Action'.