Ravenna Festival

Logo stampa
 
Sei in: Stampa » Comunicati stampa
Condividi su Twitter
Condividi su Facebook
Invia ad un amico
Stampa questa pagina
 
Invia ad un amico questa pagina
* Campi obbligatori
:
:
:
:
:
 
 

Le quattro stagioni rifioriscono grazie a Max Richter

A Ravenna Festival la prima esecuzione italiana di “Vivaldi recomposed” del compositore anglo tedesco.
Palazzo Mauro de André, domenica 21 giugno ore 21.00

La musica classica, nonostante sia spesso ammantata di una sorta di sacralità, non è “intoccabile” o comunque non lo è più nell'era della postmodernità. Certo, spesso è stata quasi svuotata dei propri contenuti e trasformata in jingle fastidiosi. In occasioni più felici, e stimolanti, però, è stata citata, assimilata e riproposta. Si potrebbe dire “restaurata”. Ne sono nate opere, e incisioni, curiose, a volte bizzarre e talvolte straordinarie. Davvero impegnativa e comunque coraggiosa dunque la sfida che ha osato Max Richter, figlio adottivo del minimalismo e premiato autore di numerose “soundtrack”: ri-comporre uno fra i brani più popolari e dunque riconoscibili della musica di tutti i tempi, “Le quattro stagioni” di Antonio Vivaldi. È nato così “Vivaldi Recomposed”, non un semplice arrangiamento, ma qualcosa davvero di nuovo. Richter ha assorbito “il cimento” di Vivaldi nelle vene, metabolizzandolo e trasformandolo attraverso i filtri della propria sensibilità di musicista contemporaneo. Complice una produzione discografica di primissima classe con la blasonatissima Deutsche Grammophon, una clip video fresca e intrigante ambientata nella Berlino trendy di oggi e una APP dedicata estremamente efficace, Vivaldi Recomposed  ha superato agevolmente la soglia di oltre un milione di ascolti su Spotify, vero indice di gradimento musicale dei giorni nostri. Al Ravenna Festival la composizione di Richter sarà presentata, in prima esecuzione italiana, a confronto con le ‘classiche’ quattro stagioni di Vivaldi, domenica 21 giugno al Pala De André (ore 21). Protagonisti l’ensemble barocco tedesco “L’Arte del mondo”, diretto dal maestro concertatore - nonché fondatore dell'ensemble - Werner Ehrhardt, e un solista di grande classe e virtuosismo, come il violinista inglese Daniel Hope, per la prima volta a Ravenna Festival.

Il concerto è realizzato con il contributo di CNA della Provincia di Ravenna in collaborazione con Arco Lavori.

“Le quattro stagioni” di Antonio Vivaldi sono di certo una fra le opere più bisognose di uscire dal cliché dello sfruttamento pubblicitario e cinematografico, e per questo non aveva necessità di una semplice manipolazione digitale, quanto di una sentita e meticolosa riscrittura integrale, da affidare poi agli stessi strumenti per cui erano state pensate. Così Max Richter, già tra i fondatori del leggendario “Piano Circus” e autore di importanti colonne sonore (ad esempio quella del film di Ari Folman “Valzer con Bashir”),non ha “emulato” il compositore secentesco con i mezzi odierni, ma è appunto risalito alle singole note dell’antico spartito e si è “trasformato” in un nuovo Vivaldi, uno spirito nostalgico travolto dal fervore della postmodernità. Questo per tornare allo spunto iniziale, penna e calamaio alla mano, per immaginare di nuovo le stagioni dell’anima: a cominciare dall’arcinoto incipit primaverile, nel quale il moto uniforme dei violini viene frammentato e distribuito nello spazio sonoro, una fioritura spontanea e non uniforme come avviene in natura. In questo “ri-comporre” confluiscono naturalmente elettronica, minimalismo, musica “ambient”, “progressive rock”, quel profumo di barocco che si poteva ascoltare in certi pezzi dei Beatles e dei Beach Boys, se non addirittura il “drumming” di John Bonham, granitico batterista dei Led Zeppelin. Lasciando in ogni caso che lo spirito di Vivaldi continuasse a far sentire il proprio respiro.

«Non c'era bisogno di riscrivere Vivaldi – ha dichiarato Max Richter - ma si trattava di un'esigenza personale. Sono sempre stato innamorato delle Quattro stagioni, fin da piccolo. Poi crescendo ho incominciato a sentirle ovunque, nei centri commerciali e negli ascensori, nelle segreterie telefoniche e in pubblicità. A un certo punto ho smesso di amarle, le ho odiate anzi. Riscriverle è stato come guidare attraverso un meraviglioso paesaggio conosciuto usando una strada alternativa per apprezzarlo di nuovo come la prima volta».

Al Ravenna Festival “Vivaldi recomposed” sarà proposto dall’ensemble barocco “L’Arte del Mondo”, affidato alla direzione del maestro concertatore Werner Ehrhardt, che lo ha fondato nel 2004; un’orchestra che si divide tra importanti prime mondiali e grandi riscoperte e che riesce a passare dalla registrazione delle “Cantate di Natale” del Sacro Convento di Assisi alla collaborazione con uno sperimentatore che mette in dubbio la necessità delle frontiere come Uri Caine. A rendere davvero unico questo incontro di talenti sarà l’altra presenza della serata, quella del violino solista, Daniel Hope. Il quotidiano Evening Standard di Londra lo ha votato “Classical Performer 2001” e l’Observer lo ha definito «il più eccitante musicista di strumenti a corda dopo Jacqueline du Pré». Il violinista è stato tra i primi a esprimere apprezzamento per la rilettura di Richter, del quale ama la voglia di superare le linee tracciate e sin troppo sedimentate. Lui, che è considerato uno dei sommi interpreti della versione originale della partitura di Vivaldi, si è subito dimostrato essere la scelta più appropriata per questa nuova opera. «Suonare queste ‘Quattro Stagioni’ - ha detto Hope - è stata una esperienza surreale. Perché è come se a ogni angolo il Vivaldi che conoscevo mi svelasse un aspetto inedito, una evoluzione della scrittura originale proiettata verso il futuro».

Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org
Biglietteria serale al Pala De Andrè dalle 19.00: tel. 331 1795599
Biglietti: da 12 euro (ridotti 10) a 54 euro (ridotti 50).
I giovani al festival: fino a 14 anni, 5 euro; da 14 a 18 anni, 50% tariffe ridotte