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MUTI PRESENTA AL GRANDE PUBBLICO UN CAPOLAVORO SUBLIME E SEMISCONOSCIUTO: "SANCTA SUSANNA" DI HINDEMITH

MUTI PRESENTA AL GRANDE PUBBLICO UN CAPOLAVORO SUBLIME E SEMISCONOSCIUTO: "SANCTA SUSANNA" DI HINDEMITH
Vadim Repin con il concerto per violino e orchestra di Beethoven protagonista della seconda parte della serata
 
Mercoledì 29 giugno (ore 21) al Palazzo Mauro de Andrè Ravenna Festival prosegue il percorso tematico, Diabolus in musica, con un'opera di rarissima esecuzione ma di grande spessore e bellezza, capolavoro semisconosciuto dell'espressionismo musicale: Sancta Susanna, opera in un atto di Paul Hindemith su testo di August Stramm. Riccardo Muti ancora alla guida dell'Orchestra Giovanile "Luigi Cherubini", dirigerà l'Ensemble "Melodi Cantores" (maestro del coro Elena Sartori) e gli interpreti Tatiana Serjan (Susanna), Brigitte Pinter (Klementia) Mette Ejsing (la vecchia suora), Julia Hillebrand e Igor Horvat (servi) nell'esecuzione in forma di concerto dell'atto unico composto da Hindemith nel 1921 come parte di un trittico che include Mörder, Hoffnung der Frauen - Assassinio, speranza delle donne - e Das Nusch-Nuschi.
 
La serata, che nella seconda parte proporrà il Concerto in re minore per violino e orchestra di Beethoven, è resa possibile grazie al generoso contributo della Banca Popolare di Ravenna.

Sancta Susanna sarebbe dovuta andare in scena a Stoccarda il 26 marzo 1922, se il direttore d'orchestra Fritz Busch, all'ultimo momento, non si fosse rifiutato di dirigere l'opera giudicandola "oscena". In effetti, la storia è di quelle a tinte forti: in una notte di luna la giovane suora Susanna prega dinanzi all'altare, osservata dalla consorella Klementia. Da una finestra entrano il profumo dei lillà e la voce di una ragazza che geme di piacere nel campo vicino: Susanna è turbata, soprattutto quando ode da Klementia la storia di suor Beata che, vinta dalla passione dei sensi, baciò a lungo nuda la testa del crocefisso, e per questo venne murata viva. Quando la notte volge al termine, Susanna confessa il proprio peccato ordinando alle sorelle di venir sepolta "carne e sangue... in muro e in pietra" riscattando la propria 'santità' attraverso il martirio.
 L'opera, di cui lo stesso Hindemith nel 1934 avrebbe rifiutato la paternità, ritirandola dal proprio catalogo, nasce da un testo insieme esoterico ed ermetico di Stamm, scrittore di riferimento dell'espressionismo tedesco al quale anche il compositore aderì. Le sue tecniche drammaturgiche per stilizzazione linguistica e rigorosa semplicità formale, richiedevano una musica che non fosse semplice "supplemento" ma piuttosto una sostanza assoluta dell'arte espressionista in un ottica che voleva  "la musica prototipo dell'arte nel senso più alto". In Sancta Susanna Hindemith mette in relazione il testo e l'azione con una musica che obbedisce a sue proprie regole e riflette il contenuto del dramma nei suoi principi di costruzione musicale, che appaiono nella loro autonomia come modelli di significato e sostanza nell'arte espressionista. La musica segue il dramma quasi monotematicamente nel movimento di una melodia unica, soggetta a variazioni, che segue direttamente le emozioni nascoste della protagonista Sancta Susanna, l'esplosione della sessualità repressa.
 
La storia delle rappresentazioni di Sancta Susanna è una cronaca di scandali senza precedenti. Dopo il rifiuto di Fritz Busch l'opera fu messa in scena il 26 marzo 1922 all'Opernhaus di Francoforte sotto la direzione di Ludwig Rottenberg, e ciò suscitò proteste pubbliche al punto che la Lega delle donne cattoliche di Francoforte organizzò una messa di espiazione in "segno di protesta e preoccupazione nei confronti di uno spettacolo tanto vergognoso allestito sulle scene di Francoforte". Ad Amburgo nel 1925 gli spettatori dovettero firmare una dichiarazione in cui si impegnavano a non arrecare disturbo durante l'esecuzione dell'opera. Lo stesso Hindemith ritirò l'opera nel 1934 durante il periodo nazista, e per il resto della sua vita rifiutò di permetterne l'esecuzione. Ancora nel 1977 un allestimento dell'opera a Roma attirò l'indignazione del Vaticano, causò polemiche tra le istituzioni, e un'associazione di donne cattoliche non esitò a denunciare il sindaco e il sovrintendente del teatro.
 
La seconda parte della serata vedrà salire sul palcoscenico il grande violinista Vadim Repin, che con un magnifico Stradivari del 1708 eseguirà il Concerto in re maggiore per violino e orchestra op. 61 di Ludwig van Beethoven, pagine musicali che esaltano il connubio tra violino e orchestra toccando livelli di perfezione tali da essere stati raramente raggiunti in tutto il repertorio violinistico da concerto.
 
I biglietti (10, 15, 52 e 93 Euro) sono in vendita presso la biglietteria di Ravenna Festival - via Mariani 2, telefono 0544 249244 aperta tutti i giorni feriali dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 18 e i festivi dalle 10 alle 13 - mentre nel luogo di spettacolo la vendita ha inizio dalle ore 20.

 
MUTI PRESENTA AL GRANDE PUBBLICO UN CAPOLAVORO SUBLIME E SEMISCONOSCIUTO: "SANCTA SUSANNA" DI HINDEMITH