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Melodie settecentesche e danze ungheresi

L’ensemble Capella Savaria al Teatro Alighieri domenica 16 giugno

Il Festival danza attraversando ogni barriera temporale rilanciando melodie e composizioni che sono parte fondamentale della cultura del mondo. Č il caso del concerto che vedrŕ protagonista l’ensemble ungherese Capella Savaria, diretto da Zsolt Kallň, dedicato appunto alle danze fra il Sette e l’Ottocento. Il concerto, in cartellone domenica 16 giugno alle 21 al Teatro Alighieri, č realizzato con il sostegno del Circolo Amici del Teatro Romolo Valli di Rimin.

Non c’č compositore che non abbia attinto con passione melodie o strutture ritmiche e formali dal mondo della danza. Non fa eccezione Telemann, nell’ouverture Les nations anciennes et modernes, una vera e propria suite in cui oltre a illustrare musicalmente presunte identitŕ nazionali, rispettivamente tedesca, svedese e danese, si sofferma a ritrarre, satiricamente, le vieilles femmes.

Sarebbe opportuno definire questo intento descrittivo come ‘caratteristico’; per lo meno questo č il suggerimento dello studioso e compositore tedesco Daniel Gottlob Türk che, nel suo trattato Klavierschule del 1789, definiva musica caratteristica quella in cui “viene espresso il carattere di una persona ecc. o di ogni sorta di emozione (sentimento, passione), come gioia, bramosia, compassione, orgoglio, amore, ecc.”.

La ouverture in sol maggiore TWV 55:G4 di Telemann č infatti costituita da coppie di danze, rispettivamente una antica e una moderna, volte a caratterizzare Les Allemands, Les Sédois e Les Danois, per chiudere con due gavotte che rappresentano le Vieilles femmes. Come scrive lo stesso Telemann nella propria autobiografia, “antichi” sono coloro che non possiedono l’arte della melodia, “moderni”, invece sono quelli, come egli stesso, che accolgono uno stile “cantante”, appropriato ai nuovi gusti. E nella ouverture in sol maggiore TWV 55:G4 a contrapporsi sono i tempi lenti e i ritmi puntati dello stile francese alla Lully e quello italianizzante, fatto di contrasti melodici, tempi veloci e ampia varietŕ ritmica.

Con un simile intento ‘caratteristico’, Capella Savaria dedica il resto del programma a danze ungheresi del XVIII e XIX secolo. Alcune sono anonime, conservate in raccolte manoscritte, come quella di Pozsony (Bratislava); di altre si conosce solo la localitŕ di provenienza, come le danze da Nagyszombat, cittŕ slovacca nota come Trnava. Altre ancora sono opere di compositori ungheresi che hanno avuto un ruolo tutt’altro che secondario, benché le loro opere siano da noi poco eseguite. Tra questi Ignác Ruzicska, compilatore di una importante raccolta di danze in quindici volumi, che contiene la piů ampia serie di verbunkos (la danza ungherese nata nel XVIII secolo) ed eseguita tradizionalmente in occasione dei reclutamenti militari; e Márk Rózsavölgyi, compositore e violinista apprezzato da Liszt, considerato l’inventore e il divulgatore della csárdás.

Capella Savaria č un ensemble specializzato nel repertorio barocco e classico eseguito su strumenti originali. Č stato fondato nel 1981 e prende il nome dalla propria cittŕ, Szombathely, Savaria in epoca romana. Dal 1999 č diretta dal violinista Zsolt Kalló (succeduto al fondatore Pál Németh), noto per essere il primo musicista ad aver eseguito per il pubblico ungherese i concerti per violino di Luigi Tomasini, Joseph Martin Kraus e Michael Haydn.
 
Info e prevendite: 0544 249244
Biglietti: posto unico 20 euro (ridotto 18)
“I giovani al festival”: fino a 14 anni, 5 euro; da 14 a 18 anni 9 euro