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L'affresco novecentesco e senza tempo dello straordinario Yo-Yo Ma


Il violoncellista sarà in concerto insieme alla pianista Kathryn Stott al Palazzo Mauro De André venerdì 14 giugno, in esclusiva per l’Italia

Pluralità, molteplicità, diversità sono le parole chiave che ricorrono con maggiore frequenza nel vocabolario ideale (e pratico) di Yo-Yo Ma, uno fra i massimi violoncellisti di tutti i tempi, che darà vita al concerto in programma venerdì 14 giugno (ore 21), al Palazzo Mauro De André, accompagnato dalla pianista Kathryn Stott, ritornando in Italia dopo cinque anni e in esclusiva per il pubblico di Ravenna Festival.
Instancabile esploratore di mondi musicali Yo-Yo Ma ha, nel corso di una esaltante carriera, sempre sorpreso i suoi estimatori con incontri ravvicinati con generi diversissimi che vanno dalle musiche 'di tradizione' di ogni area del mondo, alle musiche folk e popolari come il 'country' americano o la musica brasiliana, o agli straordinari incontri con le musiche di Morricone e Piazzolla e rappresenta quindi il musicista ideale per incarnare l'incontro che sempre si riperpetua nella storia della musica tra mondo classico e popolare.

È infatti un composito affresco prevalentemente novecentesco quello che Yo-Yo Ma offrirà al pubblico. Un affresco suggellato, però, dal classicismo ‘progressivo’ della Sonata n. 3 op. 108 di Johannes Brahms, pagina della maturità composta tra il 1886 e il 1888, insuperabile per la ricchezza di invenzione tematica come per la sapienza variativa capace di dissimulare l’estrema libertà melodica dietro un ferreo dominio formale.

Se al rigore ‘senza tempo’ di Brahms è affidata la chiusura del concerto, l’esordio è invece segnato da quella ricerca ‘attraverso il tempo’ operata dallo Stravinskij neoclassico di Pulcinella: è, infatti, dalle musiche concepite nel 1920 per la nuova creazione dei Balletti Russi di Sergej Diaghilev, che lo stesso autore trasse i cinque movimenti che compongono la Suite italienne, distaccata oggettivazione di modelli settecenteschi attribuiti a Giovanni Battista Pergolesi, rielaborati prima per violino e pianoforte poi, nel 1932, nuovamente sottoposti a riscrittura per giungere alla versione violoncellistica oggi in programma.

Dal barocco postmoderno di Stravinskij, Yo-Yo Ma e Kathrin Stott passano poi a una sorta di ‘trittico latinoamericano’: con Alma brasileira, uno fra i choros composti da Heitor Villa-Lobos tra il 1920 e il 1929, originariamente per solo pianoforte così come Danza Negra, il pezzo più popolare di Camargo Guarnieri, composto nel 1947; infine con una fra le infinite trascrizioni a cui è stato sottoposto il celebre tango Oblivion che Piazzolla compose nel 1982 per un classico ensemble cameristico argentino.

Le sonorità iberiche della vecchia Europa sono invece alla base delle Siete canciones populares espagnolas di Manuel de Falla che, nel 1914, durante un lungo soggiorno parigino invece che dal cosmopolitismo della capitale attinge dalla tradizione popolare del proprio paese: naturalmente il violoncello di Yo-Yo Ma intona  (nella trascrizione autorizzata dallo stesso de Falla) le melodie inizialmente destinate alla voce. Di tutt’altro carattere Louange à l’Eternité de Jésus, l’intensa pagina scelta tra gli otto movimenti che compongono il Quatuor pour la fin du temps che Oliver Messiaen concepì nell’inferno del campo di concentramento di Goerlitz e che in quel luogo venne eseguito per la prima volta nel gennaio del 1941: una lode in cui si stempera la dicotomia lacerante tra il tempo dell’Eternità e il tempo dell’Uomo, che tormenta le riflessioni filosofiche e religiose di Messiaen, una lode all’eternità del Verbo “che gli anni non possono consumare”.

Nato nel 1955 a Parigi da genitori cinesi (entrambi musicisti), Yo-Yo Ma ha iniziato lo studio del violoncello con suo padre all’età di 4 anni e presto si è trasferito con la famiglia a New York dove ha studiato, anche presso la Juilliard School, con Leonard Rose. Dopo la laurea, conseguita ad Harvard nel 1976, ha continuato a dedicare il proprio tempo alla musica e alla ricerca. La sua poliedrica carriera è il segno di una continua ricerca di nuove strade per comunicare con il pubblico, congeniali a un costante desiderio di rinnovamento artistico che lo ha portato a esplorare culture e forme musicali alternative. Riesce a muoversi con equilibrio tra concerti come solista con le orchestre di tutto il mondo, i recital, il repertorio cameristico e il Silk Road Project di cui è direttore artistico. Costante fonte di ispirazione per Yo-Yo Ma sono anche i numerosi artisti con cui collabora e che lo assecondano nella realizzazione di ‘progetti speciali’. Ha suonato per otto presidenti degli Stati Uniti d’America, tra l’altro anche in occasione della 56° Cerimonia Inaugurale, invitato dal presidente Obama. Suona un  violoncello Montagnana di Venezia del 1733 e un Davidoff Stradivarius del 1712. “Le società – ha spiegato Yo-Yo Ma in una conferenza a Washington – sono alimentate da tre motori: la politica, l’economia, la cultura. Una società vibra solo quando tutti e tre i motori sono accessi e funzionano insieme. Solo in questo modo i cittadini avranno la forza per impegnarsi, per credere in un ideale e per esserne soddisfatti”.

Kathryn Stott sembra condividere con Yo-Yo Ma una versatilità che l’ha portata a confrontarsi con generi musicali estremamente differenti tra loro, privilegiando una naturale vocazione cameristica. Dopo aver studiato con Vlado Perlemuter, Nadia Boulanger e Kendall Taylor, nel 1978 ha attirato l’attenzione del pubblico e della critica con il successo conseguito al Concorso di Leeds. Ha suonato come solista con prestigiose orchestre e collabora con solisti come Truls Mørk, Christian Poltéra, Janine Jansen e Noriko Ogawa. Insegna alla Royal Academy of Music a Londra e alla Chetham’s School of Music a Manchester.

Il concerto è reso possibile grazie alla preziosa collaborazione di Coop Adriatica.

Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org <http://www.ravennafestival.org>  
Biglietti: da 12 euro (ridotti 10) a 52 euro (ridotti 48)
“I giovani al festival”: fino a 14 anni, 5 euro; da 14 a 18 anni, 50% tariffe ridotte

 
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