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Un Trekking Urbano che attraversa le memorie di una città di terra nata sull'acqua
Ravenna Città d'Acque – Chalet dei Giardini lunedì 17 ore 18

Ravenna Città d’Acque – Chalet dei Giardini lunedì 17 ore 18

Lunedì 17 giugno, dallo Chalet dei Giardini Pubblici partirà alle ore 18
un viaggio attraverso le stratificazioni urbanistiche e idrografiche che si sono succedute nei secoli e che hanno trasformato una città nata sull’acqua in una città di terra: dalla Ravenna romana a quella bizantina, poi medievale, fino alla città dei giorni nostri per far conoscere e ri‑emergere la storia del rapporto indelebile tra l’acqua e Ravenna. Nell’anno internazionale della cooperazione idrica Trail Romagna insieme a Ravenna Festival – grazie al contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e alla collaborazione del Comune di Ravenna, Ravenna Capitale 2019, RavennAntica ed Hera– realizza un percorso disegnato all’interno della propria città, collegando le aree verdi attraverso antiche e nuove vie d’acqua.

Un trekking urbano che suggerisce una fruizione ‘dolce’ e poco invasiva del turismo d’arte, una passeggiata condotta ed illustrata dall’archeologa Giovanna Montevecchi e dai ricercatori Gian Franco Andraghetti, Pietro Barberini e Osiride Guerrini, arricchita dalle installazioni site specific di Luigi Berardi e dalla musica di Napolincanto.
Il percorso di 7.5 chilometri avrà come prima tappa Porta Nuova, o meglio dall’antico Porto Pamphilio, un porto canale che giungeva dalla Torrazza, nei pressi di Porto Fuori e che all’altezza di via Carraie diventava darsena e squero.
Da qui dopo poche centinaia di metri l’Acquedotto Vecchio, terminale dell’acquedotto di Torre Predera inaugurato da Mussolini l’1 agosto 1931 e ancora a servizio della città come ci racconterà Imerio Pirazzini responsabile Hera.
Percorreremo poi il Canale Molinetto passando dall’antico Lavatoio Pubblico, ed entrando in una degli edifici che hanno fatto la storia di Ravenna, il Molino Lovatelli, sorto nel 1237 come Mulin Vecchio. Ripristinato dopo la Battaglia di Ravenna, il Mulino muoveva 6 macine simultaneamente, arrivando a produrre quasi 1.000 q.li di farina al giorno ed elevando il Molino ad uno dei più importanti d’Italia per la lavorazione del riso. All’interno del Molino la prima installazione di Berardi che ricorderà le antiche macine di pietra.
Sempre ricalcando il percorso del canale si passerà dal Ponte degli Allocchi, voluto dal cardinale Alberoni negli anni della diversione dei fiumi (1735) e divenuto Ponte dei Martiri in ricordo della strage di 12 partigiani nel 1944.
Una sosta merita sicuramente l’Arco di Augusto noto ai più come Port’Aurea, sorto come ingresso monumentale di fronte al bacino portuale militare (area dell’Ospedale) rappresentato magnificamente dal Palladio, i cui pochi resti si trovano al Museo Nazionale.
Camminando su quella che poteva essere la via Popilia giungeremo ad un’altro punto d’acque molto importante, il Battistero Neoniano e i giardini dell’Arcivescovado da dove è possibile vedere il Castellum aquae, individuato nella Torre Salustra, adiacente al Duomo che rappresentava il terminale dell’acquedotto di Tiberio come dimostrano le ultime arcate ancora visibili.
Per il primo momento musicale scopriremo il pozzo che fino alla fine dell’Ottocento dissetava i nostri concittadini tra le delle due colonne della piazza, oggi ospitato in un chiostro della Classense.
Fiancheggeremo poi il corso del Padenna fino alla Piazza del Mercato Coperto punto focale per la Ravenna Città d’acque. Qui, di fronte a San Michele in Africisco, il Flumisellum (tratto finale del Lamone) confluiva nel Padenna. Al ricordo del Ponte San Michele (a due teste) che qui scavalcava le acque dei due fiumi la terza opera di Berardi che ricostruirà il paesaggio sonoro di quei secoli.
Lungo il percorso una sosta a Santa Maria Maggiore per ricordare con Napolincanto il tema del festival, la musica popolare nelle sue espressioni sacre e profane.
Prima di tornare ai giardini per la festa finale altre antiche memorie come il Ponte degli Augusti, Porta Adriana con la Darsena del Naviglio, San Giovanni della Cipolla e San Giovanni Evangelista costruita nel 426 nelle adiacenze del porto civile per volere di Galla Placidia, come voto a Dio e al Santo per aver salvato dalla tempesta lei e i figli di ritorno a Ravenna da Costantinopoli, come era specificato nell’abside mosaicata scomparsa della chiesa.

Un percorso da affrontare con curiosità e fantasia, un cammino che attraverserà luoghi colmi di storia che rivivranno ricordi ‘soniferi’. Un evento che rispolvera l’antico gemellaggio tra le città che ospitavano  le due flotte imperiali permanenti di Miseno (presso Napoli) e Ravenna grazie alla musica di Napolincanto che segnerà alcune tappe. Gianni Aversano darà vita agli esilaranti personaggi che animano le popolari vicende delle “macchiette” napoletane a partire dalla maschera di Pulcinella.

 
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