Ravenna Festival

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Un Festival che danza

Lo spazio dedicato alla danza comprende eventi di eccezionale importanza internazionale: dopo Alchemy dei Momix, a maggio sarà la volta della prima italiana di Sleeping Beauty, l’ultima creazione del coreografo e regista inglese Matthew Bourne, assieme alla sua compagnia New Adventures e al pluripremiato scenografo-costumista Lez Brotherson, sulle immortali musiche di Caikovskij.
Sempre da Londra, in esclusiva per il Festival, un’altra produzione firmata Sadler’s Wells: Men In Motion, galà-rassegna dei grandi ruoli maschili nel balletto classico e moderno, concepito dal grande danzatore ucraino Ivan Putrov. Uno dei maggiori coreografi attivi oggi a livello internazionale, il Sidi Larbi Cherkaoui (del quale ricordiamo lo splendido Sutra), proporrà al Festival la sua interpretazione del tango con Milonga – A Tango Project. Tango trasfigurato in una dimensione affatto contemporanea in cui Sidi Larbi, assieme ad un cast selezionato tra i migliori danzatori e musicisti argentini, catturerà l’atmosfera e l’essenza della Milonga così come della new wave porteña della tango fusion dance.
Di nuovo in Italia dopo molti anni, il coreografo statunitense Mark Morris assieme al suo Dance Group presenterà alcune delle sue raffinate creazioni su musiche di Bach, Hummel, Henry Cowell e Lou Harrison rigorosamente eseguite dal vivo, caratteristica essenziale che definisce l’idea stessa di danza di Morris.
Va segnalata infine l’adesione del Ravenna Festival al progetto Ric.Ci (Reconstruction Italian Contemporary Choreography anni Ottanta-Novanta), ideato da Marinella Guatterini, che prevede la messa in scena di tre basilari lavori della danza post-moderna italiana: Duetto di Virgilio Sieni e Alessandro Certini, La Boile de Neige di Fabrizio Monteverde e Calore di Enzo Cosimi. Nel filone che discende da questi autori si colloca la presenza di Simona Bertozzi, interprete di una sua coreografia su musiche di Arcangelo Corelli nel tricentenario della morte.
Un particolare focus sarà dedicato alla nuova danza africana con la giovane danzatrice e coreografa sudafricana Dada Masilo, che presenterà una originalissima ed iconoclasta versione del Lago dei cigni, e del danzatore-coreografo keniota Anuang’A il quale, con lo spettacolo Feelings & Voices, assieme a un gruppo di guerrieri Maasaï, trova la fede e la forza proprie dei riti iniziatici del popolo che vive sugli altopiani al confine tra il Kenia e la Tanzania per canalizzarle e amplificarle in una gestualità e in una vocalità di grande potenza primitiva.