Simbolo della sessantennale presenza della Serenissima Repubblica nella città di Ravenna, la Rocca Brancaleone è stata costruita dai veneziani nella seconda metà del XV secolo nella parte nordorientale della cinta muraria tardoantica ravennate. Durante l’inaugurazione del cantiere, 25 maggio 1457, il podestà e capitano della città Pietro Zorzi ha gettato tre monete nello scavo di fondazione in segno augurale, su cui poi l’Arcivescovo Bartolomeo Roverella ha deposto la prima pietra della costruzione.
Questa classica architettura di pura struttura si articola in una rocca settentrionale, a pianta quadrilatera di circa 40 metri per lato e in una Cittadella a rettangolo irregolare. Munita di due porte, quella del Soccorso (lato nord) e quella del Torrione della Madonna (lato sud), indicato come Mastio della Rocca. Non è ancora chiara l’origine del nome, seppur sia verosimile pensare che si trattasse del cognome di una famiglia nobile veneziana.
Nel corso della storia, la fortezza è stata messa alla prova in due occasioni ravvicinate: nel maggio 1509, anno in cui terminerà il dominio veneziano sulla città, da Francesco Maria della Rovere, Duca di Urbino, e l’11 aprile 1512 nella cosiddetta Battaglia di Ravenna contro i francesi. Ciò nonostante, l’utilizzo della struttura a scopi militari ha subito un processo di progressiva obsolescenza, caratterizzato da continui interventi demolitori pubblici e privati che hanno minato l’integrità della Rocca, il cui culmine si è avuto nel 1735 con la costruzione del ponte sui Fiumi Uniti grazie a mattoni presi dal complesso militare.
Il Comune ha acquistato la Rocca Brancaleone nel 1965 e tra il 1972 e il 1980 la Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Ravenna ha iniziato delle opere di restauro della struttura. Lo scopo era quello di rivitalizzare l’immagine della stessa e di inserirla così in un circuito turistico a valenza culturale internazionale.
Nel 1988, l’ufficio tecnico comunale ha creato una zona di rispetto al monumento, costruendo al contempo il teatro interno alla Rocca, nell’angolo nord – ovest, divenuto poi sfondo di un trionfo dell’opera, del jazz e di altre forme artistico musicali.