La Biblioteca Classense ha sede in un edificio storico costruito nei primi anni del XVI secolo. Il nome rimanda all’antico monastero che fino al Cinquecento era situato a fianco di Sant’Apollinare in Classe. In seguito alla Battaglia di Ravenna, la Congregazione dei Camaldolesi si è trasferita all’interno delle mura cittadine, costruendo una nuova Abbazia Classense. Terminata nel 1515, la struttura conteneva una prima raccolta di volumi a stampa e manoscritti, poi arricchita sostanzialmente nel XVIII secolo. Così, grazie all’operosità dell’abate Pietro Canneti, in quello stesso periodo è stata fondata la Libreria dei Camaldolesi. Divenuta proprietà del Comune di Ravenna nel 1803, in seguito alla soppressione napoleonica dei beni ecclesiastici, la struttura si è trasformata nella neonata Biblioteca Civica di Ravenna, poi rinominata Biblioteca Classense.
Il complesso monumentale ha assunto una grande importanza artistica e culturale, grazie ai suoi chiostri, al grande refettorio e all’antica sacrestia, oggi Sala Muratori, oltre che per il non trascurabile patrimonio di volumi conservati, circa 800.000, una tra le principali raccolte bibliotecarie in Italia. Dal 1913, il secondo piano ospita i locali dell’Archivio Storico comunale e attualmente anche due raccolte museali: il Museo del Risorgimento e il Museo Dantesco. Nel 2011, inoltre, la multimediateca, prima in via Corrado Ricci, è stata trasferita all’interno della biblioteca, ristrutturando così la sezione libri moderni.