Il Teatro Rasi ha sostituito l’antica chiesa monastica di Santa Chiara, legata allo scomparso convento delle Clarisse Francescane e costruita nella seconda metà del XIII secolo per iniziativa di Chiara da Polenta, la cui vita è stata dedicata alla diffusione del movimento francescano femminile.
Nel 1794, la chiesa è stata ristrutturata da Guglielmo Zumaglini per poi essere abbandonata dall’ordine delle Clarisse, trasferite nel convento del Corpus Domini nel 1805. Il 10 dicembre dello stesso anno, Santa Chiara è stata sconsacrata. L’edificio, ormai libero dai vincoli delle funzioni ecclesiastiche e monastiche, viene utilizzato dalla compagnia teatrale del conte Pietro Cappi fino al 1811 e ceduto all’Ospedale di S. Maria delle Croci nel 1823. La struttura viene trasformata in teatro vero e proprio solo nell’ultimo decennio del secolo, per iniziativa della locale Accademia Filodrammatica, e per mano dell’architetto Cesare Bezzi: la zona presbiteriale affrescata viene separata con un muro dalla navata unica, ora platea di 220 posti, a cui poi saranno aggiunte le 90 sedute della galleria in ferro battuto.
Il nuovo Teatro Filodrammatico viene inaugurato l’8 maggio 1892 con la commedia Il deputato di Bombignac di Bisson e un monologo scritto dal celebre attore ravennate Luigi Rasi, a cui la sala sarà intitolata nel 1919. L’attività culturale si limitava alla commedia, operetta e musica cameristica, realizzate per lo più da compagnie e artisti locali. Nel 1959, l’edificio viene sottoposto a una radicale ristrutturazione, curata dall’architetto Sergio Agostini. Il nuovo Teatro Rasi, dotato di una nuova galleria e un ampliamento del palcoscenico al vano dell’ex presbiterio, viene inaugurato nel 1978.
Sede delle attività del Teatro delle Albe e Drammatico Vegetale, riunite dal 1991 in Ravenna Teatro-Teatro Stabile di Innovazione, l’edificio è stato sottoposto di recente a lavori di messa a norma su progetto dell’architetto Giancarlo Montagna. Nell’ottobre 2001, lo stabile viene riaperto con una nuova impiantistica, frutto della collaborazione tra il Comune di Ravenna e la dirigenza del teatro, e interni completamente ricreati da Ermanna Montanari e Cosetta Gardini e arredati da Raffaello Biagetti.
Il Teatro Rasi è ora utilizzato regolarmente da Ravenna Festival per i propri spettacoli.