"I Don Giovanni"
conversazione sul tema
Don Giovanni, le sue oscure origini e le miracolose riprese di questo personaggio che è fra i rari moderni - assieme ad Amleto o Faust - assimilabili alle grandi figure mitiche ed è tutt'oggi "vivo nell'immortalità della sua giovinezza", come ha scritto Giovanni Macchia. Una riflessione trasversale, tra musica, letteratura e filosofia, per seguire le modulazioni, le rifrazioni e le metamorfosi di un'immagine inesauribile, che scaturisce dalla protesta contro il culto della morte instaurato vittoriosamente tra il Cinquecento e il Seicento e che trapassa poi, attraverso la pratica di un "machiavellismo portato sull'amore", nell'affermazione insolente, comica, drammatica ed empia del "puro gusto della vita" (G. Macchia). Ma anche quella che Pierre-Jean Jouve ha definito, riferendosi al capolavoro di Mozart-Da Ponte "Un'esperienza complessa della Morte in un'arte - la musica - che ha il dono della grazia: ecco come definirei, in una sola frase, il Don Giovanni".
Da El burlador de Sevilla y Convidado de pietra di Tirso de Molina al Don Juan di Molière, e poi ancora Goldoni, Hoffmann, Lord Byron, fino alle riapparizioni novecentesche (Frisch, Horváth o anche Richard Strauss), Don Giovanni è una figura ubiqua nella letteratura del XVII al XX secolo, e da qui pervade l'immaginario dell'uomo occidentale, sedimentandosi nel linguaggio, nel costume e nella psiche.
Un grande filosofo ed un grande direttore d'orchestra potranno accompagnarci in questo percorso affascinante, il cui soggetto non è tanto il seduttore, il tombeur des femmes, l'irresistibile sciupafemmine di cui parla l'interpretazione tradizionale o popolare quanto piuttosto il simbolo intorno al quale si addensano alcune questioni di grande rilievo filosofico e teologico, ricordando il grande filosofo danese Søren Kierkegaard.