mottetti di Jacob Obrecht e canti gregoriani
Capilla Flamenca
Marnix De Cat controtenore
Tore Denys tenore
Lieven Termont baritono
Dirk Snellings basso e direzione artistica
Psallentes (cantori gregoriani)
Philippe Souvagie, Conor Biggs, Lieven Deroo
direzione artistica Hendrik Vanden Abeele
Classe 1450 o giù di lì, nato a Bergen-op-Zoom, presso Breda, nelle Fiandre; esordio come maestro di cappella nella propria città; nel 1487 il salto di qualità con l'assunzione a Ferrara, alla corte di Ercole I d'Este, e poi a Cambrai, Bruges, Anversa, e ancora Ferrara, dove muore di peste nel 1505. In circa cinquant'anni di vita, ventisette messe, una trentina di mottetti, una cinquantina di composizioni profane, che ne fanno l'ultimo rappresentante di rilievo in quella scuola fiamminga che da Guillaume Dufay passa per Johannes Ockeghem, giù fino al sommo Josquin Desprez. Questo, in sintesi, l'identikit di Jacob Obrecht: fama di compositore cerebrale ed ermetico, manipolatore formidabile delle mirabilie contrappuntistiche fiamminghe, ma alieno dall'espressività levigata del contemporaneo Josquin. In realtà, Obrecht è lo scaltrito conoscitore di un'arte fondata sul calcolo, sulle proporzioni, sull'ars combinatoria, e su un linguaggio concepito per pochi iniziati; basata su un'inventio che non è creazione dal nulla, bensì capacità di modellare l'esistente in tutte le sue infinite potenzialità, con uno spirito aderente ai canoni di un'epoca – l'Umanesimo che sta per sfociare nel Rinascimento – in cui l'uomo pone se stesso al centro dell'universo.
L'Ensemble Psallentes, specializzato nel canto piano tardomedioevale, collabora da tempo con la Capilla Flamenca (con cui ha all'attivo una ricca produzione discografica), il pluripremiato ensemble fiammingo che si dedica alla musica dei secoli XV e XVI, e prende il nome dal coro nella cappella dell'imperatore Carlo V il quale, in partenza dalle Fiandre nel 1517, decise di condurre con sé in Spagna i migliori musicisti fiamminghi al proprio servizio.