testo Nevio Spadoni
con Chiara Muti e Elena Bucci
regia e adattamento del testo Elena Bucci
musiche di Berlioz, Liszt, Schumann
rielaborate da Luigi Ceccarelli
regia del suono Luigi Ceccarelli
violino Diego Conti
luci Luigi Martinucci
scene e costumi Ursula Patzak
Ricordando Diego Fabbri nel 25° anniversario della scomparsa
nuova Produzione di Ravenna Festival
Ancora una figura femminile ravennate, questa volta del periodo romantico, viene narrata in un continuum ideale con le figure di Galla Placidia e Francesca da Rimini in precedenza rappresentate.
Teresa, figlia del conte Gamba, data in sposa secondo le consuetudini del tempo al conte Guiccioli rimasto vedovo e molto più anziano di lei, s'innamora del poeta inglese Lord Byron che soggiorna a Ravenna. Vive con lui una stagione amorosa intensa, fino alla dipartita del Lord per la Grecia dove, avendo sposato la causa di liberazione di quella terra dai Turchi, morirà nel 1824.
Nel dialogo serrato tra i due amanti, dapprima aderente ai canoni della sensibilità romantica, poi degenerato nei rinfacci della quotidianità, si snoda una vicenda dai curiosi risvolti, che vede protagoniste Chiara Muti ed Elena Bucci in un proscenio ideale (chiostri e ambienti della Classense), santuario di cimeli e di testimonianze storiche e letterarie relative ai due personaggi, con suggestioni musicali di Luigi Ceccarelli e Diego Conti. Il testo di Nevio Spadoni sembra a tratti snudare la storia dagli orpelli romantici, lumeggiando aspetti di quel gioco bello e crudele che la vita riserva, attualizzando e universalizzandone le dinamiche in un linguaggio duro e realistico, giocato con registri diversi. Teresa, come le altre figure femminili già rappresentate, è una donna che sfida il suo tempo, e oppone alla ragione irragionevole un ragionevole sentire in sintonia col sentimento tragico del suo tempo, teatro di feroci odi e di insurrezioni politiche contro gli oppressori.