Concerto offerto alla città in occasione della festività del Patrono di Ravenna
Coro del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo
direttore Andrej Petrenko
Sergej Rachmaninov
Vespri per coro a cappella op. 37
Patrono di Ravenna e della Regione Emilia-Romagna.
Apollinare, protovescovo di Ravenna e primo evangelizzatore dell'Emilia-Romagna, visse ai tempi dell'Impero Romano d'Occidente, tra la fine del II e gli inizi del III secolo. Siriano d'origine e proveniente da Antiochia, fu contemporaneo di Ignazio. Secondo San Pier Crisologo (Sermone 128) morì martire. La data della sua festa era già fissata al 23 luglio dal Martirologio Geronimiano, nel quale è denominato "confessore" e "sacerdote". Il suo culto ebbe singolari attestazioni a Ravenna nella Basilica di Classe, che ne porta il titolo e ne custodisce le reliquie. La venerazione di sant'Apollinare si diffuse non solo in Italia, a Roma e a Milano, ma anche in Germania, probabilmente ad opera dei monasteri benedettini, camaldolesi e avellani. Una chiesa a lui dedicata a Bologna nell'area del Palazzo del Podestà, fu demolita nel 1250. Il card. Lambertini gli dedicò un altare nell'attuale Cattedrale. Oltre alla citata Basilica di Classe nel cui mosaico absidale è raffigurato al centro sotto la grande croce come pastore del gregge, Ravenna ha intitolato a lui la Basilica di Sant'Apollinare Nuovo che, fatta costruire per il culto ariano da Teodorico agli inizi del vi secolo e dedicata a Cristo, passò al culto cattolico quando, nella metà del vi secolo, il dominio della città passò dai Goti ai Bizantini. La Basilica assunse il nome attuale di S. Apollinare nel IX secolo quando vi furono trasportate le spoglie del santo dalla Basilica di Classe, esposta in quel periodo ai saccheggi dei pirati.