di Claudio Monteverdi
direttore Ottavio Dantone
maestro del coro Sergio Balestracci
Accademia Bizantina
La Stagione Armonica
Ensemble vocale e Schola gregoriana
direttore e solista Alessio Randon
Emanuela Galli, Francesca Lombardi soprani
Alessandro Carmignani contralto
Makoto Sakurada, Mario Cecchetti, Raffaele Giordani tenori
Fulvio Bettini baritono
Matteo Bellotto basso
Nel 1610, lo stampatore veneziano Ricciardo Amadino pubblica una nuova raccolta di Claudio Monteverdi, intitolata Sanctissimae Virgini Missa senis vocibus ad ecclesiarum choros ac Vesperae pluribus decantanda cum nunnullis sacris concentibus ad sacella sive principum cubicula accomodata; è l'atto di nascita del monumento musicale che oggi si conosce come Vespro della Beata Vergine: uno spaccato sulle vicende musicali e biografiche di Monteverdi. Nel 1610 il compositore è in prossimità di un bivio: entrato dieci anni prima al servizio di Vincenzo Gonzaga a Mantova, nel 1602 è diventato "maestro di musica", ma la nuova carica non ha lenito le difficoltà finanziarie in cui Monteverdi si dibatte. Monteverdi dedica il Vespro a papa Paolo V, forse per facilitare la carriera ecclesiastiva del figlio Francesco, fors'anche per ricavarne un incarico remunerativo alla corte papale. Il Vespro è però legato alle pratiche della cappella ducale mantovana di santa Barbara: lo testimonia ad esempio il responsorio Domine ad adiuvandum, che riprende la Toccata che Monteverdi compone l'Orfeo del 1607. Il Vespro occhieggia anche alle pratiche musicali della cappella veneziana di san Marco (Monteverdi ne diventerà maestro nel 1613), famosa per l'uso simultaneo di più cori per la mescolanza di voci e strumenti. A interpretare il capolavoro monteverdiano, una formazione di punta nel panorama della musica barocca legata ormai da tempo a Ravenna Festival: l'Accademia Bizantina guidata da Ottavio Dantone, cui si affianca per l'occasione un altro prestigioso ensemble dedito alla musica antica come "La stagione armonica" diretto da Alessio Randon.