Orchestra dell’Istituto Musicale “Giuseppe Verdi”
direttore Emir Saul
Piero Bonaguri chitarra
Nino Maioli
A una miniatura antica per orchestra d’archi
Alfredo Casella
Pupazzetti, cinque pezzi facili op. 27 bis
Mario Castelnuovo-Tedesco
Primo concerto per chitarra in re maggiore op. 99
Ottorino Respighi
Antiche arie e danze per liuto. Suite n. 3
Nino Maioli
Serenata per orchestra da camera
Rendere omaggio a Nino Maioli, a vent'anni dalla sua scomparsa, significa riscoprire uno degli uomini che più hanno contribuito alla crescita musicale della città di Ravenna.
Il suo nome Ë infatti indissolubilmente legato all'Istituto Musicale "Giuseppe Verdi" di cui, succedendo a Francesco Balilla Pratella, fu direttore dall'immediato dopoguerra fino al 1973. Con rigore e passione, per quasi tre decenni lavorÚ allo sviluppo dell'Istituto, ampliandone gli orizzonti didattici e formativi e a porre le basi per il futuro pareggiamento.
Risultati dovuti a un impegno infaticabile, ma anche a un talento che Maioli prima di tutto aveva espresso come compositore. Dopo il diploma in Composizione, conseguito nel '35 sotto la guida di Cesare Nordio presso il Conservatorio di Bologna (ove consegue anche quelli di Pianoforte e Direzione d'orchestra) e il perfezionamento con Alfredo Casella all'Accademia Musicale Chigiana, si era dedicato intensamente alla composizione: molti i brani eseguiti con successo - anche dallo stesso autore, come le liriche per canto e pianoforte interpretate in duo con la moglie Maria Giovanna, nei tanti fortunati concerti tenuti in tutta Italia e a Vienna.
Un talento che non passò inosservato se, come scrive nel '51 Guido Spagnoli: "l'arte del Maioli, pur modernissima ha già un'individualità ben definita. Nel suo poema sinfonico A Ravenna tali doti stupirono anche il famoso compositore polacco Karol Szymanowski che trovandosi presente alle prove d'orchestra, ebbe a dichiarare che ben volentieri avrebbe posto la sua firma nel lavoro di Maioli".