Francesco Manara, Pierangelo Negri violino
Simonide Braconi viola
Massimo Polidori violoncello
Gianluca Littera armonica a bocca
Anton Webern
Langsamer Satz (Movimento lento) per quartetto d’archi
Gordon Jacob
Divertimento per armonica e quartetto d’archi
Franz Schubert
Quartetto per archi in re minore D 810
“La morte e la fanciulla”
Accostamenti arditi e inusuali, repertori poco battuti, linguaggi “altri”… sono da sempre prerogativa di Ravenna Festival. Allora non poteva non trovare posto in cartellone uno dei più sorprendenti musicisti degli ultimi anni: Gianluca Littera, virtuoso di armonica a bocca.
Già chitarrista jazz, eppoi a lungo violista nell’Orchestra del Comunale di Bologna, infine l’approdo definitivo a questo piccolo strumento dalle insospettate possibilità espressive: Littera elaborando una straordinaria e personalissima tecnica esecutiva (nonché compositiva) sta portando alla luce le opere che tanti autori “colti” hanno dedicato, a partire dagli anni ‘30 del Novecento ad oggi, all’armonica cromatica. E’ in quegli anni infatti che questo strumento - che si può far risalire all’antichissimo sheng cinese, ma creato in Germania per la prima volta nel 1821 dall’orologiaio Christian Friederich Buschmann - raggiunge l’attuale forma ed estensione “cromatica”. Ed è per singoli ed isolati virtuosi che i compositori di volta in volta hanno pensato di utilizzarla nelle loro creazioni. Come è per l’Improvviso n. 6 per armonica e quartetto d’archi che Carlo Crivelli, una delle voci più originali dell’attuale panorama musicale italiano, ha scritto per Littera che qui a Ravenna lo esegue in prima assoluta. L’armonica si unisce alla più classica delle formazioni cameristiche anche nel Divertimento dell’inglese Gordon Jacob, otto movimenti (del 1955) che richiamano la tradizionale forma di suite, originariamente dedicati a uno dei pochi, indiscussi maestri dell’armonica, Larry Adler.
Il prestigioso Quartetto della Scala, risorto pochi anni fa sul solco di quello nato nel ‘53 in seno all’Orchestra del teatro milanese, contrappone poi ai brani per armonica una delle più famose pagine quartettistiche di tutta la letteratura musicale: di Schubert, quello denominato La morte e la fanciulla (del 1824) dal titolo del Lied composto dallo stesso autore e da cui è tratta la melodia centrale, il tema della Morte che sui versi di Mathias Claudius dice alla fanciulla: “non temere, dammi la mano, io sono tuo amico”.