Ravenna Festival

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2005 - venerdì 24 giugno, ore 21 - Teatro Alighieri

ORCHESTRA GIOVANILE LUIGI CHERUBINI
TORADZE PIANO STUDIO
direttore KAREN DURGARJAN

Vakhtang Kodanašvili, George Vatchnadze, Irma Svanadze, Aleksandr Toradze pianoforte

Sergej Prokof'ev
Primo concerto in re bemolle maggiore per pianoforte e orchestra op. 10
Quinto concerto in sol maggiore per pianoforte e orchestra op. 55
Ouverture su temi ebraici op. 34 per clarinetto, pianoforte e quartetto
Terzo concerto in do maggiore per pianoforte e orchestra op. 26

 

Da una parte il progetto didattico di uno "studio" per giovani pianisti, il Toradze Piano Studio, che da quasi 15 anni si è affermato in tutto il mondo misurandosi con maratone pianistiche e titaniche esecuzioni integrali, formando via via concertisti di successo; dall'altro una giovanissima orchestra, la "Luigi Cherubini", che nella stessa direzione sta muovendo i primi passi. Istituzioni entrambe rivolte al futuro della musica e dei musicisti che si incontrano riprendendo il percorso, iniziato da Ravenna Festival due anni fa proprio con il "Toradze Studio" e la Maratona Prokof'ev, attraverso l'opera pianistica del grande compositore russo. Che come allievo, nel periodo in cui studiò al Conservatorio di Pietroburgo - dal 1904 al 1914 rovesciando l'usuale tipica sequenza e diplomandosi prima in composizione poi in direzione d'orchestra, infine in pianoforte -, fu tutt'altro che docile: turbolento e ribelle, già nei primi mesi rischia l'espulsione, fino all'esame finale di pianoforte in cui rifiuta di eseguire parte del programma prescritto. Con la stessa ostinazione con cui nel concorso "Anton Rubistein" del 1914 ottiene di suonare, anziché il Concerto classico previsto, il proprio Concerto n. 1 op. 10: la giuria, costernata, non potrà negargli il primo premio. Lo aveva composto tre anni prima e già lo aveva eseguito a Mosca provocando entusiasmi ma anche tanta indignazione, come del resto sarebbe accaduto a lungo ad ogni sua "prima esecuzione". E come accadde anche con il Terzo Concerto: il pubblico statunitense a cui era destinato (la prima ebbe luogo a Chicago nel 1921) non riuscì a capirne l'originalità, eppure oggi è tra i concerti pianistici del Novecento forse il più eseguito. Anche perché riassumendo in esso la propria personalità pianistica, Prokof'ev mette in risalto quelle che erano le sue doti di virtuoso - il grande maestro Neuhaus gli riconobbe "virilità, audacia, volontà incomparabile e un ritmo ferreo". Doti messe invece da parte, o almeno ridimensionate in una paritetico dialogo con l'orchestra, nell'ultimo concerto, il Quinto: ancora "una tecnica differente", "un nuovo modo di espressione" come spiegò l'autore, prima di rientrare definitivamente in Russia, era il '32, ed abbandonare per sempre questa forma.

 

Categorie:
Concerto
Tags artisti:
direttore d'orchestra
Tags categorie:
musica del novecento, musica sinfonica
 
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