Ravenna Festival

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2004 - sabato 17, domenica 18, lunedì 19 luglio, ore 21 - Teatro Rasi

Compagnia Drammatico Vegetale
PROSSIMI AL CIELO

Vita, morte e miracoli, in musica, dei Padri del deserto

testo e regia Piero Fenati
musiche Luciano Titi
scene e immagini virtuali Ezio Antonelli
costumi Elvira Mascanzoni
disegno luci Valentina Venturi

personaggi e interpreti
Simeone Massimiliano Fusai
Antonio Alessandro Maltoni
Regina di Saba Federica Maglioni
Maria Egiziaca Daniela Piccari
Zosimo Rodolfo Santandrea
La guida Alessandro Bedosti

ensemble strumentale
Cristiano Arcelli saxofono
Giancarlo Bianchetti percussioni, chitarra
Edoardo De Angelis violino
Giacomo Gaudenzi violoncello
Enrico Lazzarini contrabbasso
Luciano Titi pianoforte

coro
Michela Carloni, Catia Gori, Marco Maglioni, Francesco Maltoni

nuova produzione di Ravenna Festival e Ravenna Teatro

“Per sette volte ci trovammo di fronte alla morte”, così descrivono, alla fine del IV sec. d.C., i sette componenti di una spedizione religiosa greco-romana il loro viaggio in Egitto alla ricerca dei padri del deserto.
Gli eremiti egiziani erano proprio come li immaginava chi viveva nelle grandi città dell’impero: magri, scheletrici ma in buona salute, atleti dello spirito, capaci di innumerevoli miracoli?
L›avventura dei padri del deserto è vita solitaria e ascetica, che cerca la prossimità al cielo attraverso la privazione del cibo, delle vesti, della vicinanza con gli altri esseri umani; ma è anche una eccentrica iperbole di esperimenti di solitudine, sempre più imprevedibili e sempre meno solitari. è la ricerca ossessiva del “secum esse”, propria di ciascuno di noi, che, paradossalmente viene negata nel momento in cui l’ascetismo diventa popolare: gli eremiti si moltiplicano come la gente che vuole vedere, toccare, chiedere consiglio, farsi “miracolare”.
Il deserto adottato dagli eremiti come luogo ideale per stare soli e avvicinarsi a Dio, diventa una città, di grotte magari, ma pur sempre una città brulicante di uomini. Non sorprende allora che Simeone il grande, nel suo originale percorso ascetico, si isoli in cima a una colonna: il suo è uno sforzo vano, sopra di lui il cielo, ma sotto di lui la folla.
L’avventura dei padri del deserto, a partire dal primo “monachos” Antonio il grande, attraverso Maria egiziaca tanto adorata dal santissimo e dottissimo padre Zosimo, fino a Simeone lo stilita, esercita su di noi una magica attrazione, per il suo significato profondo, inconscio forse, perché risiede nella memoria stessa dell’umanità.
Ci interessa seguire il loro viaggio, del corpo e della mente, prima verso le profondità del deserto, poi verso le trasparenze del cielo. Per confondersi con la natura: il sacro e il profano si uniscono.

Categorie:
Concerto, Teatro
Tags artisti:
attore
Tags categorie:
musica contemporanea, teatro contemporaneo
 
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