Echi di guerra nelle canzoni delle Alpi Occidentali fra Provenza, Piemonte, Liguria e Nizza
Corou de Berra
Michel Bianco, Massimo Rosadi, Françoise Marchetti, Claudia Musso, Joris Barcaroli
direttore Michel Bianco
Fabrizio De André
La guerra di Piero
Non non plus de combats (canzone francese della Prima Guerra Mondiale)
Montagne di val Roya (canzone partigiana, sull'aria di Addio Lugano bella di Pietro Gori)
Se canto (canto tradizionale in lingua occitana)
Bella ciao (versione in occitano del poeta Alain Pelhon)
Si laude Maria (cantico nizzardo)
Zdiescani (contributo del Corou de Berra a un film di Patrice Leconte)
Nissa la Bella (canto tradizionale in lingua occitana)
Damoun au Riou (canto tradizionale in lingua occitana)
Nouvé de la Coulougneto (canto tradizionale in lingua occitana)
Cantico dei Santi (testo di Frédéric Mistral)
Canti dei penitenti, tratti da manoscritti di musica sacra del Nizzardo
Proviene da un paese delle Alpi Marittime dall’antico nome italiano – rimasto tale in provenzale – il Corou de Berra, che in un’attività quasi trentennale ha affiancato al multilinguismo proprio dei territori di confine l’acquisizione di un particolare stile vocale, debitore alle musiche tradizionali delle Alpi Meridionali. La guerra riecheggerà nei loro canti: dalla Guerra di Piero di De Andrè ad una Bella Ciao in occitano con parole del poeta Alain Pelhon, dall’adattamento che i partigiani della Val Roya fecero di Addio Lugano bella di Pietro Gori a Non non plus de combats, canzone dei poilu, come venivano chiamati i soldati francesi della Prima guerra mondiale. La lingua nizzarda risuonerà insieme al provenzale di Frédéric Mistral, la cui poesia fu un punto di riferimento anche per il nostro Aldo Spallicci.
Il concerto, inizialmente previsto nei chiostri della biblioteca Classense, si è svolto al Teatro Rasi causa maltempo.