Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera di Roma
maestro del coro Roberto Gabbiani
dramma lirico in quattro parti
libretto di Temistocle Solera dal dramma Nabuchodonosor di Auguste Anicet-Bourgeois e Francis Cornu e dal ballo Nabuccodonosor di Antonio Cortesi
musica di Giuseppe Verdi
personaggi e interpreti
Nabucco Luca Salsi (baritono)
Ismaele Francesco Meli (tenore)
Zaccaria Riccardo Zanellato (basso)
Abigaille Tatiana Serjan (soprano)
Fenena Sonia Ganassi (mezzosoprano)
Abdallo Saverio Fiore (tenore)
Anna Simge Büyükedes (soprano)
Il Gran Sacerdote di Belo Luca Dall’Amico (basso)
“Con quest’opera si può dire veramente ch’ebbe principio la mia carriera artistica” ricorda Verdi nel suo racconto autobiografico. Un “principio” che si deve alla folgorante intuizione scaturita da una pagina di quel libretto inizialmente accettato controvoglia: il “Va pensiero”, vera gemma di un’opera che fin dalla prima rappresentazione riuscì a cogliere e a dare voce alle ancora inespresse aspirazioni di un popolo. E proprio nel profondo senso di dignità che emana dai versi ispirati al Salmo 137, come dagli altri momenti corali che punteggiano la partitura, emerge l’architettura quasi oratoriale del Nabucco e si delinea l’avvento, auspicato da Giuseppe Mazzini, di quel “giovane ignoto che forse in qualche angolo del nostro terreno s’agita e ravvolge dentro di sé il segreto d’un’epoca musicale”. Verdi, appunto.
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