Matt Darriau kaval, clarinetto, sassofono
Lisa Gutkin violino, voce
Frank London tromba, tastiere
Paul Morrissett chitarra basso, tsimbl
Lorin Slamberg voce solista, fisarmonica, chitarra, pianoforte
Richie Barshay batteria, percussioni
aconclusione della serata Tim Whelan DJ set: The TGU Sound System (UK)
Romagna Ballkanica
Riservato a chi non ha paura di mischiarsi, contaminarsi, fondersi e con-fondersi con l’altro... insomma a chi vuol lasciarsi andare alla miscela esplosiva dei ritmi più diversi e alle trascinanti sonorità che per tre imperdibili serate animerà il magico spazio di Palazzo San Giacomo. Sulle sponde dell’antico fiume Lamone, nel naturale e suggestivo anfiteatro che si apre di fronte alla seicentesca e nobile dimora Rasponi, la Romagna attraversa l’Adriatico e incontra i Balcani: ovvero quel crogiolo di etnie, lingue e culture diverse, che sono la cifra inconfondibile di quella grande e composita penisola, dove da sempre Oriente e Occidente si mescolano e si contaminano con effetti mirabili che la tradizione musicale popolare restituisce in tutta la loro forza. Spaziando dalle armonie rom ai ritmi di origine ebraica, e klezmer in particolare, prende vita un microcosmo variegato e ricchissimo, un melting pot sonoro capace di accendere le più sopite emozioni. Incrociando l’energia che scaturisce da brass band straordinarie, come quella dagli ottoni lucidi, “ben temperati” e dirompenti di Boban e Marko Markovic´, o quella contaminata dalla migliore musica world-fusion inglese che, nel progetto Kabatronics, vede l’incontro delle spericolate improvvisazioni della tradizionale fanfara albanese con il reggae e l’elettronica “transglobale”. E ancora, il klezmer postmoderno, ovvero l’estatica sonorità yiddish tinta di pop,folk, rock, jazz... dei newyorkesi Klezmatics. Insomma, l’avventura di un viaggio attraverso i suoni di un mondo che guarda al domani senza rinunciare all’inconfondibile sapore delle “radici”.
Palazzo San Giacomo
Se le prime notizie su una chiesa dedicata a S. Giacomo e su un castello situati in prossimità dell’argine destro del Lamone risalgono al 1121 e al 1156, per certo si sa che i canonici di S. Maria in Porto nei sec. XV e XVI in questo stesso luogo ebbero un piccolo monastero. E soprattutto si sa che nel 1664 l’intera tenuta venne acquistata dal Conte Guido Carlo Rasponi: fu lui che progettando personalmente l’ampliamento dell’antico corpo di fabbrica portò alla costruzione dell’attuale Palazzo, residenza di villeggiatura della nobile famiglia ravennate. Al suo interno è racchiuso il più vasto ciclo pittorico prodotto, in ambito privato e gentilizio, in Romagna tra Sei e Settecento. Un ciclo affidato prima alla bottega di Carlo Cignani e a Cesare Pronti, poi completato (nel 1750), sotto l’egida del figlio di Guido Carlo, Filippo, e del nipote Cesare, da pittori di scuola romana. La proprietà del palazzo, passata nel 1947 al Seminario di Faenza, dal 1975 è del Comune di Russi.
nel parco di Palazzo San Giacomo dalle ore 19
saranno attivi stand gastronomici