Ouverture alla Trilogia d’autunno
“Nessuno è più popolare, più sconvolgente di lui. L’intera razza umana pende dalle corde della sua chitarra”: possono apparire enfatiche le parole di Bruno Barilli. È certo, però, che il 2013 sarà ovunque nel mondo l’anno verdiano. Qui si gioca d’anticipo e si celebra il bicentenario della sua nascita allestendo su uno stesso palcoscenico, una sera dopo l’altra, le sue tre opere più amate e popolari. In una sorta di imperdibile “maratona” lirica in cui le forze produttive del festival esprimono la lunga esperienza maturata nel versante laboratoriale – fucina di sempre nuovi e giovani talenti – come in quello delle più moderne tecnologie, capaci di forzare lo spazio visivo e sonoro della scena. Intrecciando i più diversi mestieri del teatro, per sondare nuove chiavi di interpretazione e indagare potenzialità espressive inesplorate.