di Orazio Tarditi (1602-1677) monaco camaldolese
Federica Cazzaro, Silvia Frigato soprano
Michele Da Ros, Vincenzo Di Donato tenore
Mauro Borgioni basso
La Stagione Armonica
Marialuisa Barbon, Mauro Spinazzè violino
Gioele Gusberti violoncello
Luca Stevanato violone
Pietro Prosser tiorba
Carlo Rossi organo
direttore Sergio Balestracci
di Orazio Tarditi monaco camaldolese
“In Festo Annuntiationis B.V. Mariae”
progetto e trascrizioni a cura di Sergio Balestracci
Deus in adiutorium meum intende, versiculus
Domine ad adiuvandum, responsum a 8 voci con violini
Missus est, antiphona
Dixit Dominus, psalmus CIX a 6 voci con violini
O Virgo benedicta, motectum a 2 soprani
Ne timeas Maria, antiphona
Laudate pueri, psalmus CXII a 3 voci con violini
Una est, motectum a 3 voci
Gabriel Angelus, antiphona
Laetatus sum, psalmus CXXI a 8 voci
Ave clementissima Maria, motectum a 3 voci
Dabit ei Dominus, antiphona
Nisi Dominus, psalmus CXXVI a 8 voci
Gaudete fideles, motectum a 2 voci con violini
Virgo verbo concepit, antiphona
Lauda Jerusalem, psalmus CXLVII a 8 voci
Plaudat mundus, motectum a 3 voci con violini
Ecce Virgo, capitulum
Angelus Domini, responsorium breve
Ave Maris Stella, hymnus a voce sola con violini
Ave Maria gratia plena, versus
Dominus tecum, responsum
Beata Mater, antiphona
Magnificat, canticum a 8 voci
Benedicamus Domino, versus
Deo gratias, responsum
Salve Regina, antiphona a 4 voci
a seguire
presso la Tomba di Dante
XXI Canto del Paradiso
a cura di Dante in rete
“C’è musica e musica” era una serie televisiva del 1972, curata da Luciano Berio per illustrare la pluralità delle esperienze musicali nel Novecento. Fosse nato nel Seicento, Berio non ne avrebbe avuto bisogno: allora la musica era una sola, e la si declinava lungo un arco che andava dal “colto” al folklorico. Non ci si stupisca perciò all’accostamento tra le litanie mariane del monaco camaldolese Orazio Tarditi – romano, ma attivo a Faenza e Forlì – e i “canti ad accordo” tipici della polifonia sacra popolare in Sicilia: lì c’è lo stile concertato di matrice monteverdiana sviluppato da uno dei più prolifici compositori sacri del Seicento, qui la ruvidezza ascetica di una tradizione polivocale vecchia di secoli. A unirle, un’invisibile rete di scambi musicali tutta da scoprire all’ascolto.