Luigi Berardi
nel paesaggio sonoro di Piazza San Francesco
installazione sonora di Luigi Berardi
produzione e commissione Ravenna Festival
Aspettare il vento che accarezza e muove ogni cosa: le chiome degli alberi e i pensieri, la superficie dell’acqua e le emozioni, le nubi e i sentimenti più riposti. Ascoltare il “suono del vento” dalle accordature di un’arpa eolia, per cercare una dimensione più limpida, tersa e trasparente, per spazzare via d’un colpo, dai cieli che sovrastano le nostre città, le troppe antenne, i troppi pali che oscurano l’orizzonte e al tempo stesso i cuori. Spingere lo sguardo più lontano per cercare una nota, una rispondenza, un soffio che dischiuda all’improvviso l’orizzonte lasciando brillare ogni cosa
della sua luce naturale. L’udibile sensibile del paesaggio; “La natura stessa è un’arpa eolia, è uno strumento musicale i cui suoni sono a loro volta tasti di corde superiori dentro di noi”(Novalis).