oratorio per 4 voci, coro e strumenti
libretto di Pietro Metastasio
musica di Niccolò Jommelli
(Ut Orpheus Edizioni, Bologna)
direttore Riccardo Muti
Orchestra Giovanile Luigi Cherubini
Philharmonia Chor Wien
maestro del coro Walter Zeh
personaggi e interpreti
Giuditta Laura Polverelli (mezzosoprano)
Ozìa Antonio Giovannini (controtenore)
Carmi Dimitri Korchak (tenore)
Achior Vito Priante (baritono)
Vittorio Ghielmi viola da gamba
Marta Graziolino arpa
Simone Gulli, Matteo Riboldi organo e clavicembalo
Nel 1743 Niccolò Jommelli calca le scene operistiche ormai da sei anni, e si appresta a comporre per Padova il primo dei quattro Demofoonte metastasiani che lo accompagneranno per la vita. L’anno prima, sempre col Metastasio, Jommelli si era cimentato per la prima volta col genere oratoriale intonando a Venezia Isacco figura del Redentore. e al Metastasio Jommelli ritorna nel 1743, ancora a Venezia, con una Betulia liberata ancor fresca di gioventù (dal 1734 era stata messa in musica appena tre volte). Il compositore non aveva ancora trent’anni, e il suo fervore metastasiano non dev’essere passato inosservato agli occhi di un caposcuola come Johann Adolf Hasse: grazie alla sua raccomandazione, attorno al 1743 Jommelli diviene maestro di cappella nel celebre Ospedale veneziano degli Incurabili.