azione sacra in due parti KV 118
libretto di Pietro Metastasio
musica di Wolfgang Amadeus Mozart
(New Mozart Edition, Bärenreiter Kassel)
direttore Riccardo Muti
regia Marco Gandini
scene Italo Grassi
costumi Gabriella Pescucci
luci Marco Filibeck
personaggi e interpreti
Ozìa Michael Spyres (tenore)
Giuditta Alisa Kolosova (contralto)
Amital Marta Vandoni Iorio (soprano)
Achior Nahuel di Pierro (basso)
Cabri Barbara Bargnesi (soprano)
Carmi Arianna Vendittelli (soprano)
clavicembalo Speranza Scappucci
Orchestra Giovanile Luigi Cherubini
Vienna Philharmonia Choir
maestro del coro Walter Zeh
nuovo allestimento
coproduzione Salzburger Festspiele, Ravenna Festival
Quando nel 1734 Pietro Metastasio scrive Betulia liberata per la corte viennese, la guerra di successione polacca infuria e l’esercito di Carlo vi d’Asburgo viene sbaragliato in territorio italiano. È opportuna, quindi, un’azione sacra di propaganda ove si narrano le bibliche gesta di Giuditta che libera la città di Betulia dalla minaccia assira, e che si chiude col coro “Lodi al gran Dio che oppresse / gli empii nemici suoi”. A Betulia liberata Mozart si accosta quindicenne nel 1771: Metastasio, a settantatre anni, ha licenziato Ruggiero, il proprio canto del cigno; il figlio dell’imperatrice Maria Teresa sta per sposare una duchessa d’Este, e il giovane Mozart lo omaggerà con la serenata Ascanio in Alba, poco dopo essersi cimentato a Padova con l’oratorio del vecchio poeta, non più in tempore belli.