dramma per musica in tre atti
libretto di Pietro Metastasio
musica di Niccolò Jommelli
(Ut Orpheus Edizioni, Bologna)
direttore Riccardo Muti
regia Cesare Lievi
scene Margherita Palli
costumi Marina Luxardo
luci Luigi Saccomandi
personaggi e interpreti
Demofoonte Dimitri Korchak, Mario Zeffiri (7) (tenore)
Dircea Maria Grazia Schiavo, Barbara Bargnesi (7) (soprano)
Timante Josè Maria Lo Monaco, Giacinta Nicotra (7) (soprano)
Matusio Antonio Giovannini, Nicola Marchesini (7) (soprano)
Creusa Eleonora Buratto, Auxiliadora Toledano (7) (soprano)
Cherinto Valentina Coladonato, Irini Kirakidou (7) (soprano)
Adrasto Valer Barna-Sabadus, Pamela Lucciarini (7) (soprano)
Orchestra Giovanile Luigi Cherubini
coproduzione Salzburger Festspiele, Ravenna Festival,
Opéra National de Paris
primo allestimento in tempi moderni
Nel 1770, dopo il ritorno a Napoli e dopo una vita passata nei più celebri teatri d'Europa (soprattutto al servizio del duca Carlo Eugenio di Württemberg, alla testa di una troupe vocale di all stars e di un'orchestra che rivaleggiava coi celebri Mannheimer), Niccolò Jommelli, osannato come un monumento musicale vivente, mette in musica per la quarta volta il Demofoonte che il celeberrimo Metastasio aveva composto nel 1733: dramma per musica a tinte forti (le vicende dei coniugi Dircea e Timante ruotano intorno a un cruento sacrificio umano, un presunto incesto, un misterioso scambio di neonati) che con la toccante e magnificente musica di Jommelli – ammirata anche da Mozart – diviene uno dei capolavori nell'ultima grande stagione del dramma per musica italiano del Settecento.