Una sibilla romagnola del medioevo
con Daniela Piccari
testo Nevio Spadoni
musiche originali Luciano Titi
scene e immagine virtuale Ezio Antonelli
coreografia Roberto Di Camillo
Seguirà la proiezione del film Dies Irae (1943) di Carl Theodor Dreyer
Artha Ensemble
Stefano Calvano percussioni
Edoardo De Angelis violino
Giacomo Gaudenzi violoncello
Hossein Mohammadzadeh dotar
Giuseppe Orselli sax
Luciano Titi pianoforte
voci dialoganti Mirna Focaccia, Neves Sassi, Gian Carlo Brandolini, Riccardo Pinza
bambina Virginia Versari
nuova produzione di Ravenna Festival
Coro allievi della Scuola di Teatro in Corso sostenuta dalla Fondazione delle Casse dei Risparmi di Forlì
Rivisto e ampliato, La Pérsa è un monologo la cui parte in dialetto romagnolo era stata scritta nel 1998 da Nevio Spadoni per lo spettacolo Perhinderion, trittico peregrinante del Teatro delle Albe, che ne utilizzò alcune parti. Ora il testo si arricchisce di una controparte in italiano - declamata da un coro - al fine di narrare le vicende della Pérsa, una figura femminile immaginaria, una donna vagante e smarrita con il dono della chiaroveggenza. Pregna di rimandi simbolici e metaforici, nonché saldamente agganciata all'attualità e alle odierne problematiche, la narrazione è ambientata nel Medioevo, nel 1100, quando Roma e Ravenna si contendevano il potere tramite Gregorio VII e l'arcivescovo anti-papa. Dopo vari anni di lotte è proprio la Pérsa ad annunciare che le due città si riconcilieranno.